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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sesso con una sedicenne, confermata in appello la condanna a 9 anni per l'ex fidanzato

Per Dario Nicolicchia, arrestato a marzo 2016 per sfruttamento della prostituzione, la terza sezione penale ha mantenuto quanto stabilito nella sentenza di primo grado. Si alleggeriscono le posizioni di alcuni imputati

Confermata la condanna per l’uomo che ha fatto prostituire l’ex fidanzata minorenne. I giudici della terza sezione penale della corte d’Appello hanno inflitto una pena pari a 9 anni per Dario Nicolicchia così come già disposto nella sentenza di primo grado per favoreggiamento della prostituzione. Confermato anche il risarcimento per la giovane ragazza e altri 20 mila euro per la madre, entrambe difese dell’avvocato Antonino Palazzotto.

Si alleggerisce invece la posizione dell’assistente capo della polizia Dario Pandolfini - inizialmente accusato di aver messo in contatto la ragazza, Nicolicchia e altri clienti - condannato in secondo grado a 1 anno e 11 mesi: in primo grado all'’agente, difeso dagli avvocati Marcello Montalbano e Ninni Reina, erano stati dati 3 anni e mezzo. A fare da tramite per procacciare clienti il proprietario di un sexy shop al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche: per lui i giudici hanno ridotto la pena da 4 anni a 2 anni e 8 mesi.

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Passa da 2 anni e 6 mesi a 1 anno e 11 mesi un avvocato, uno dei clienti, difeso dal suo collega Massimo Motisi. Dimezzate anche le pene per un ristoratore (assistito dagli avvocati Fabrizio Meli e Francesca Quartararo) e un dentista, condannati rispettivamente 4 e 5 mesi. Confermate le pene, comprese fra 8 e 5 mesi, per tre clienti della baby squillo che invano hanno sostenuto di non essere informati circa l’età della ragazza che all’epoca dei fatti, nel 2013, aveva 16 anni.

Allora Nicolicchia, che poi fu arrestato a marzo 2016, avrebbe aperto una pagina Facebook per attirare nuovi clienti e ad ogni ripensamento della ragazza l’avrebbe ingannata con pressioni psicologiche legate ai suoi problemi economici e promettendole viaggi e regali. Così facendo l’avrebbe portata tra le braccia di altri facoltosi professionisti e imprenditori che avrebbero pagato in contanti, fino a diverse centinaia di euro, le prestazioni sessuali della giovane.

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