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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Concorsi truccati all'università di Milano", tra i 33 indagati anche una prof palermitana

L'indagine del Nas parte dalla Procura lombarda e coinvolge anche il noto virologo Massimo Galli. Sotto inchiesta pure Claudia Colomba, associata al dipartimento di Promozione della salute, medicina interna e specialistica di eccellenza dell'ateneo cittadino. In alcuni casi i candidati si sarebbero assegnati da soli i punteggi

C'è anche una professoressa associata dell'università di Palermo tra i 33 indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano su presunte irregolarità e condizionamenti per l'assegnazione dei titoli di ricercatore e di professore ordinario e associato alla facoltà di Medicina e chirurgia del capoluogo meneghino e che coinvolge anche il noto virologo, Massimo Galli. Si tratta di Claudia Colomba, associata al dipartimento di Promozione della salute, medicina interna e specialistica di eccellenza dell'ateneo cittadino. Dal 16 settembre scorso è alla guida del reparto di Malattie infettive pediatriche dell'ospedale Di Cristina. 

La notizia emerge dal decreto di perquisizione del Nas dei carabinieri di Milano, coordinato dai procuratori aggiunti Maurizio Romanelli e Eugenio Fusco. In tutto sono 24 i professori sotto inchiesta, 17 della Statale di Milano e 7 di altri atenei: oltre a Palermo, anche alla Bicocca, a Pavia, Tor Vergata e Sapienza a Roma, e Torino. Le indagini riguardano anche 5 ricercatori, assistenti e dirigenti ospedalieri. I reati contestati a vario titolo sono gravi: associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, falso. 

Secondo la ricostruzione degli inquirenti diversi bandi sarebbero stati costruiti su misura per favorire alcuni candidati, ma anche scegliendo i componenti "giusti" (leggi compiacenti) nelle commissioni che dovevano valutarli. L'inchiesta "Laurus" è iniziata nel marzo del 2018, in relazione a presunte irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso della facoltà di Medicina della Statale di Milano e gli investigatori sostengono di aver poi scoperto un "addomesticamento di gran parte dei concorsi banditi".

Colomba avrebbe fatto parte di una delle commissioni, riunitasi il 14 febbraio dell'anno scorso. Per l'accusa avrebbe attestato il falso in uno dei verbali sulla valutazione dei candidati, il cui contenuto sarebbe stato invece concordato solo successivamente da altri indagati. Una posizione, quella della docente palermitana, abbastanza marginale dunque nell'ambito dell'inchiesta.

In alcuni casi l'attribuzione dei punteggi finali sarebbe stata lasciata "allo stesso candidato che s'intendeva favorire", in altri "vengono scoraggiati i candidati più meritevoli, invitandoli a non partecipare o a ritirare la domanda presentata, con minacce velate o con promesse di future utilità". Un sistema in cui, in base alla ricostruzione degli inquirenti, il merito sarebbe stato del tutto bandito.

Anche Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano - secondo l'ipotesi di accusa - avrebbe pilotato uno dei 13 bandi analizzati dai carabinieri.

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