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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Concorsi truccati, il prof arrestato respinge le accuse: "Mai fatto pressioni, ho sempre favorito il merito"

Gaspare Gulotta ha risposto per diverse ore alle domande del gip, negando l'esistenza di patti e di accordi per scegliere i vincitori a tavolino nelle gare per il Policlinico: "Ho rispettato le regole anche quando non le condividevo", ha detto al gip. Interrogati anche i suoi figli, Eliana e Leonardo

Hanno tutti risposto alle domande del gip Donata Di Sarno, replicando quindi alle accuse della Procura. Il professore (ormai in pensione) Gaspare Gulotta, arrestato venerdì scorso, assieme ai suoi figli Eliana (chirurgo al Civico e anche lei finita ai domiciliari) e Leonardo (medico pure lui, interdetto per un anno dai pubblici uffici) sono stati interrogati a turno, complessivamente per oltre otto ore, difendendosi e respingendo le accuse.

Gulotta, ex direttore del dipartimento di Discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche del Policlinico, assistito dagli avvocati Mario Bellavista e Giovanni Cascioferro, ha nello specifico negato di aver mai influenzato un concorso o fatto accordi per scegliere i vincitori. "La mia vita è stata sempre ispirata a favorire il merito", avrebbe detto in estrema sintesi il professore al giudice. Si sarebbe sempre attenuto alle regole, senza mai fare forzature, anche quando non avrebbe condiviso i criteri di selezione. Secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis, che ha coordinato l'inchiesta del Nas dei carabinieri, invece, gli accordi sottobanco ci sarebbero stati, tanto da pilotare almeno 5 gare.

Le pressioni: "Devo scegliere il mio erede..."

Non solo: era lo stesso Gulotta nelle intercettazioni a parlare ripetutamente di "un patto di alternanza" con un altro indagato, il professore Adelfio Latteri. Gulotta ha chiarito al giudice che la prova dell'inesistenza di questo presunto patto "uno a uno", "fifty fifty", risiede, da un lato, nel fatto che nel tempo i vincitori dei concorsi sarebbero stati in larga maggioranza suoi allievi e non di Latteri, e, dall'altro, nelle lettere che Latteri avrebbe inviato ai commissari per fare presunte pressioni all'insaputa di Gulotta.

"Noi prof siciliani affidabili come boss, oggi tutti denunciano"

Il professore ha poi battuto sul fatto che ciò che si dice quando non si sa di essere intercettati dovrebbe essere poi ben contestualizzato e che la realtà sarebbe molto diversa da quella che emerge da quei dialoghi captati dagli investigatori. Gulotta ha anche negato il presunto dossieraggio ai danni dell'ex genero. Secondo l'accusa, attraverso due poliziotti (indagati pure loro), avrebbe ottenuto informazioni con accessi abusivi alle banche dati in dotazione alle forze dell'ordine, non solo sull'ex genero, ma anche sui suoi parenti più stretti. Inoltre avrebbe procurato un certificato in cui venivano attestate falsamente delle lesioni ai danni della figlia da parte dell'ex. Un documento poi prodotto dalla donna sia in ambito penale che civile, ma pure davanti al tribunale dei minori. Gulotta ha chiarito che le uniche informazioni che avrebbe richiesto sarebbero state quelle relative alla residenza dell'ex genero.

Gulotta si è reso disponibile ad essere risentito per chiarire tutte le accuse, visto che la sua difesa è venuta a conoscenza del contenuto degli atti soltanto oggi e che le contestazioni sono veramente tante. I figli, difesi dagli avvocati Monica Genovese e Giovanni Cascioferro, hanno pure loro risposto al giudice e respinto le accuse. Eliana Gulotta ha fornito anche dei chiarimenti legati alla contestazione di calunnia nei confronti dell'ex marito, ma ha scelto con i suoi avvocati di mantenere volutamente un decorso silenzio sulla vicenda con la stampa.

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