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Cronaca

Caos acqua in provincia di Palermo, erogazione a rischio in 42 Comuni

Gli impianti sono deserti perchè sono cessati gli effetti dell'ordinanza prefettizia che attribuiva la gestione all'Ato. Il personale della fallita Aps è nell'impossibilità di operare e protesta davanti alla Regione. Oltre 500 mila persone rischiano di restare senz'acqua

Il servizio idrico in 42 Comuni della provincia di Palermo è nel caos da stamattina e oltre 500 mila persone rischiano di restare senz'acqua. Gli impianti sono deserti perchè dalla mezzanotte sono cessati gli effetti dell'ordinanza prefettizia che attribuiva la gestione all'Ato e da oggi il personale della fallita società Acque potabili siciliane (Aps) è nell'impossibilità di operare. Le reti, a questo punto, tornano nella disponibilità dei Comuni che, però, non hanno né le risorse finanziarie né competenze tecniche per gestire in proprio l’attività. Ad aggravare il quadro c’è un debito di quasi 5 milioni di euro dell’Ato con Enel che potrebbe interrompere a breve l’erogazione dell’energia bloccando, così, le pompe che sollevano l’acqua da smistare nelle condotte.

Da stamattina è in corso a Palermo un sit in di lavoratori dell'Aps sotto la presidenza della Regione siciliana, in piazza Indipendenza. "Si è verificato quello che non è contemplato dalla legge: l'interruzione di pubblico servizio", hanno detto i sindacati che sono in attesa di un incontro in mattinata col presidente Crocetta per capire come le istituzioni intendano garantire la prosecuzione del servizio, se attraverso l'individuazione di un nuovo soggetto o con una nuova proroga.

I sindacati avevano indetto un primo presidio già in serata, per lanciare l'allarme sulla inevitabile interruzione del servizio idrico integrato e sulla perdita di 202 posti di lavoro. "La quasi totalità dei sindaci dei comuni serviti dalla ex Aps non è nelle condizioni da oggi di gestire il servizio autonomamente. Le istituzioni, che reputiamo responsabili - hanno dichiarato i segretari di Filctem Cgil Francesco Lannino, di Femca Cisl Giovanni Musso, di Uiltec Uil Maurizio Terrani, di Ugl Chimici Margherita Gambino e di Cisal Federenergia Raffaele Loddo - non possono consentire un salto nel buio che avrebbe conseguenze devastanti igienico-sanitarie, con possibili disastri ambientali per 500 mila abitanti serviti. Da tre anni questa storia non riesce ad avere fine, non si riesce a trovare una soluzione definitiva".

"Dobbiamo prendere atto - afferma l’assessore regionale all’Energia, Vania Contrafatto - che Amap non è in condizione di poter rilevare il servizio idrico integrato svolto da Aps. Non è vero - le risponde ferma Maria Prestigiacomo, presidente di Amap -, il presidente Crocetta si era impegnato a fornirci 8 milioni di euro come contributo di start-up. Ora ci comunicano che non è possibile. Ricordo che la Regione è inadempiente perché da tempo avrebbe dovuto legiferare sugli ambiti territoriali e non l’hanno fatto".

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