Caos acqua, Amap: "Disponibili a subentrare ma si riveda il contratto"
La società ha confermato la propria disponibilità a gestire fino al 30 aprile il servizio idrico integrato nei 52 comuni del Palermitano. Corsa contro il tempo per evitare che i comuni, finora serviti dalla fallita Aps, restino a secco
L'Amap, la società partecipata dal comune di Palermo che eroga l'acqua in città, ha confermato la propria disponibilità a gestire fino al 30 aprile il servizio idrico integrato nei 52 comuni del Palermitano, finora serviti dalla fallita Aps. Per farlo chiede però che sia stipulato un nuovo contratto.
La posizione della società è stata ribadita nel corso di un incontro con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e una ventina di amministratori dei comuni limitrofi.
Il presidente dell'Amap, Maria Prestigiacomo, ha formalizzato la richiesta in una lettera inviata al commissario straordinario dell'ex provincia di Palermo e dell'Ato 1 Palermo, Manlio Munafò, ai sindacati e alla curatela fallimentare di Aps. Il contratto, si legge, " non può essere accettato in considerazione della previsione a carico dell’affittuario di costi economicamente per Amap spai, quali ad esempio costi di incarichi anche di consulenza privata all’esterno, nonché costi di 15 contratti di locazione a cominciare dal canone del contratto di locazione della sede per 18.000 euro mensili, il distacco di ben 8 dipendenti a carico dell’affittuario e nella disponibilità della curatela". L'Amap chiede poi "di pervenire a un accordo sindacale al fine di consentire adeguato utilizzo dello stesso personale, con modalità diverse da quelle che hanno caratterizzato e determinato la gestione e il fallimento di Aps".