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Cronaca Partanna-Mondello / Viale Aiace

Via Aiace eterna incompiuta: "Abitanti isolati, quando piove diventa una piscina"

L'opera è stata progettata negli anni '70. I residenti da tempo chiedono il completamento: "Ancora nessuna risposta da chi di competenza". In sospeso anche il recupero dell’ex “Cotonificio Siciliano” e manca pure l'illuminazione pubblica

"Quando piove in via Aiace, strada da anni in via di completamento, si creano vere e proprie piscine". A parlare sono i residenti della strada che soffrono l’isolamento dal resto della città. L'opera, progettata agli inizi degli anni 70, è rimasta incompiuta. Di questo e molto altro hanno discusso durante l’assemblea che si è tenuta nei locali dell’azienda “Interlinea”. Un momento di confronto, promosso dall’associazione “Aiace”, al quale hanno partecipato anche diversi rappresentanti delle istituzioni: Giusi Badalamenti, in rappresentanza dell’assessore regionale alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello; i consiglieri comunali Giovanni Lo Cascio e Ottavio Zacco, presidenti rispettivamente della Commissione Urbanistica e della Commissione Attività Produttive; Roberta Cancilla, consigliere comunale; il presidente della VII Circoscrizione, Giuseppe Fiore.

"Un momento importante di verifica – afferma Eduardo Marchiano, presidente dell’associazione “Aiace” - perchè non è possibile che ancora non giungano risposte da parte di chi di competenza". Durante l'incontro si è parlato anche dell’ex “Cotonificio Siciliano” che l'associazione vorrebbe recuperare e di energia elettrica.

«In via Aiace non esistono servizi e lo sanno sia i residenti sia chi ci lavora come noi - spiega Monica Adile, la padrona di casa dell'assemblea -, i pali esistono ma non la luce. Inevitabilmente ho dovuto provvedere io stessa, dando allo stesso tempo giovamento a chi abita qui vicino. Siccome, però, non sono Babbo Natale, alle 20 devo staccarla, così rimangono tutti al buio. Altro tema scottante la spazzatura. Una volta qui davanti c’erano i contenitori. Mio padre faceva un regalo agli impiegati dell’allora Amia per venire a svuotarli. Il risultato, ora che i cassonetti non ci sono più? Forse pensando che io debba fornire comunque questo servizio, mi lasciano i sacchetti davanti all’azienda. Uno sfregio? Non so, ma è tutto molto spiacevole".

Il presidente della circoscrizione, Giuseppe Fiore, ha promesso un immediato intervento per riportare la luce in via Aiace. Lo Cascio ha annunciato l’apertura di un tavolo permanente per discutere i diversi problemi che attanagliano la borgata di Partanna Mondello. La priorità è il completamento della strada che, secondo i residenti, permetterebbe, un maggiore flusso di turisti provenienti dal vicino aeroporto per raggiungere Mondello.

"Il completamento di via Aiace - aggiunge il presidente dell’associazione “Aiace” - consentirà un naturale e rapido collegamento tra l’uscita autostradale (Palermo - Trapani) e Mondello, servendo lungo il suo percorso migliaia di cittadini ed eliminando qualsiasi ostacolo alla zona industriale che vi insiste. Ciò porterebbe a snellire il traffico veicolare dai continui flussi di mezzi pesanti che, nella maggior parte dei casi, non hanno sufficienti spazi di manovra, causando seri pericoli alla sicurezza e alla circolazione stradale. Inoltre, una volta realizzata, la sua naturale posizioneintercetterebbe quei flussi d’acqua che, nel periodo delle piogge, dal monte confluiscono a valle creando enormi disagi alla popolazione per i continui allagamenti che perdurano da oltre 30 anni con i conseguenti rischi idrogeologici".

Se, poi, vogliamo continuare a parlare di attività produttive, la battaglia che l’associazione “Aiace” e i cittadini stanno portando avanti è quella relativa all’ex Cotonificio Siciliano, nella zona industriale di via Partanna Mondello, puntando anche alla bonifica di 5.500 metri quadri di amianto presente sui tetti di quei capannoni industriali che una volta servivano alla filatura del cotone. Un’opera di archeologia industriale, della quale “Aiace” ha chiesto alle competenti commissioni la riqualifica, il mantenimento e il riuso al fine di preservare la memoria storica, culturale e sociale che un tempo è stata, con potenzialità e finalità produttive e turistiche. Importanza della tutela e salvaguardia della memoria ribadita in assemblea da Renata Prescia, presidente dell’associazione “Salvare Palermo”, e dell’architetto Cesare Ajroldi, figlio di Pietro Ajroldi, progettista nel 1952 insieme a Franco Gioè di questa splendida costruzione di archeologia industriale, definita da Bruno Zevi opera di pregio.

Una realtà che anche per il presidente della Commissione Attività Produttive, Ottavio Zacco, va tutelata, per non disperdere una delle memorie storiche di Partanna Mondello, culla dei nobili Grifeo da Partanna che la fondarono secoli fa, non avendo nulla da invidiare ad altre zone di pregio culturale, storico e artistico della città. Domani, alle 13.30, davanti Adile, in via Aiace, un'altra delegazione di cittadini incontrerà l'assessore regionale alle Attiviità Produttive, Mariella Lo Bello, e il presidente della Commissione Urbanistica, Giovanni Lo Cascio.

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