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Cronaca

Una vita di corsa, tra il lavoro nei campi e i figli malati: i 100 anni di nonna Francesca "la farfallina"

Ha avuto più di 20 aborti prima di riuscire a dare alla luce i suoi cinque figli, dei quali due invalidi e ciechi, che ha dovuto crescere da sola. Il marito contrabbandiere di sigarette fu arrestato, costringendola ad arrangiarsi come poteva. Il suo elisir di lunga vita? "Non fermarmi mai, il ricamo, l'amore della famiglia e farmi sempre i fatti miei"

Quando era giovane la chiamavano "farfallina", per il suo passo veloce e felpato. Correndo, quasi volando, ha raggiunto il traguardo dei 100 anni, impreziositi dall'amore della sua numerosa famiglia. Palermo festeggia così un'altra centenaria: è Francesca Bartolotta, nata a Cinisi il 20 dicembre 1922, ma trasferita nel capoluogo dopo il terremoto del Belice, nel 1968.

La sua lunga e spesso difficile vita l'ha sempre dovuta rincorrere. Lo ha fatto da piccola nei campi, coltivando la terra e raccogliendo melanzane. Quel poco che riusciva a guadagnare lo ha sempre messo da parte e appena ha racimolato mille lire, li ha usati per attaccare la corrente in casa e portare luce in quella famiglia che viveva di stenti. 

Cento primavere che troppo spesso diventavano autunno. Ha avuto più di 20 aborti prima di riuscire a dare alla luce i suoi cinque figli, dei quali due invalidi e ciechi, che ha dovuto crescere da sola. Il marito era un contrabbandiere di sigarette e fu arrestato, costringendola ad arrangiarsi come poteva per portare un pezzo di pane a casa. Ho fatto per anni le pulizie in tante abitazioni, anche in quella dell'ex sindaco di Carini Nino Mannino. 

Cento anni Francesca Bartolotta

"I miei due figli malati - racconta nonna Francesca a PalermoToday, accanto al nipote Gesualdo - non volevo che li toccasse nessuno. Dovevo vestirli e dargli da mangiare io. Correvo sempre in ospedale. Una l'ho pure portata al santuario di Lourdes a Bologna sperando nel miracolo. E' stata una vita difficile". Ma il suo amore era più grande di tutto e come una 'mamma gatta' ha allattato pure i figli dei vicini. Per il suo animo buono e premuroso, ha ricevuto riconoscimenti e premi da varie parrocchie. "Perché con grande sacrificio e sottomissione alla volontà di Dio sopporta la malattia di due figli e si mostra d'esempio a tanti di noi insofferenti nelle piccole pene", si legge in un premio donato nel 1972 dalla comunità parrocchiale di San Filippo Neri. 

I due figli disabili oggi non ci sono più, ma attorno a nonna Francesca non manca di certo l'amore. Oggi vive, anche se perfettamente autosufficiente, con la figlia più piccola, ma sempre circondata dall'affetto dei suoi 11 nipoti e 32 pronipoti. E c'erano quasi tutti nel ristorante di viale della Resurrezione scelto per spegnere con lei quelle 100 candeline, con tanto di brindisi e fuochi d'artificio finali. "Nonna Francesca aveva un sogno: arrivare a 100 anni - racconta l'assessore comunale Antonella Tirrito, presente alla festa - e avere il sindaco o qualcuno in rappresentanza. Sono veramente felice di esserci stata io. L'amore di questa famiglia, così unita dai sacrifici, si percepiva a pelle". 

E ancora oggi nonna Francesca continua a correre anche se più lentamente, quasi a volare, e con quelle mani appesantite da tanti affanni riesce ancora a ricamare. E' forse proprio questo il suo elisir di lunga vita, insieme all'amore della sua numerosa famiglia. "Ma anche farmi sempre i fatti miei: si vive meglio", ammette.

Cento anni Francesca Bartolotta (2)

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