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Cronaca

Depurazione delle acque, criticità nel sistema di gestione: il giudice commissaria l’Amap

I carabinieri hanno notificato un’ordinanza alla società partecipata del Comune in relazione al “servizio ambiente e depurazione”. I problemi riguarderebbero le acque reflue urbane ad Acqua dei corsari, Balestrate, Carini e Trappeto. Indagato anche l'assessore Maria Prestigiacomo, ex presidente di Amap

Commissariato il "servizio ambiente e depurazione" dell’Amap. I carabinieri forestali del Nucleo investigativo di polizia ambientale del Centro anticrimine natura di Palermo hanno notificato un’ordinanza di commissariamento giudiziale disposto dal gip Piergiorgio Morosini nei confronti della società partecipata del Comune per alcune "possibili criticità nella gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue urbane - si legge in una nota del Comando provinciale - di Acqua dei Corsari a Palermo e dei comuni di Balestrate, Carini e Trappeto".

La decisione del giudice è stata presa al termine delle indagini eseguite dai carabinieri forestali e dalla stazione di Balestrate per un presunto danno ambientale legato all’inquinamento dovuto ai fanghi di depurazione. Per risolvere la questione, in attesa di ulteriori novità, il giudice ha nominato quale commissario giudiziale Luigi Librici, laureato in chimica e direttore dell’Arpa fino al 2015. I procuratori Andrea Fusco e Bruno Brucoli, titolari del fascicolo, avevano chiesto il commissariamento dell'intera azienda mentre il gip ha limitato il raggio d'azione al servizio specifico.

Assessore Prestigiacomo rimette delega ai Servizi idrici

L’Amap è indagata come persona giuridica assieme a Maria Prestigiacomo, ex presidente e attuale assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche, Alessandro Di Martino, attuale amministratore unico di Amap, i dipendenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo e Dorotea Vitale.

Forello: "Il Comune torni a fare controlli"

"Il commissariamento - afferma il consigliere comunale Ugo Forello (Oso) - conferma la fondatezza delle gravissime accuse nei confronti dei vertici dell'azienda. Del resto sono emerse molteplici e schiaccianti prove (rilevazioni fotografiche, dichiarazioni dei dipendenti ecc.) che dimostrano l'attività illecita relativa al traffico di rifiuti e all'inquinamento del mare. Uno degli indagati principali è l'attuale assessore Maria Prestigiacomo, già presidente dell'Amap, adesso competente per i rapporti con la stessa società. Ci troviamo di fronte ad una situazione di incompatibilità e conflitto di interessi enorme ed inaccettabile".

"Il Comune - prosegue Forello - dovrebbe tornare ad esercitare un effettivo controllo analogo sulla società partecipata, assumendo una posizione autonoma, trasparente e decidendo una quantomai opportuna sostituzione dell'attuale presidente dell'azienda. Inoltre, è assolutamente necessario che il Sindaco, con effetto immediato, revochi l’assessore indagato per reati che si sarebbero consumati ai danni della comunità cittadina. In caso contrario depositeremo una mozione di sfiducia nei confronti della Prestigiacomo martedì in Consiglio, chiedendone la immediata discussione e approvazione".

Gelarda: "Bisogna allontanare i responsabili"

"Il commissariamento rappresenta l'ennesima tegola su una amministrazione che non riesce a controllare neanche le sue partecipate. Il problema - dice il consigliere Igor Gelarda (Lega) - è che l'Amap non si occupa solo di Palermo ma anche di parte della provincia. Vogliamo che si faccia chiarezza immediatamente e che i responsabili vengano allontanati da qualsiasi incarico possano in questo momento ricoprire all'interno dell'amministrazione comunale o della partecipata. Considerato anche che c'è un conflitto di interessi fra il ruolo di controllore e di controllato in capo all'assessore al ramo".

Totò Orlando: "Dov'era l'Amministrazione? Ci spieghi in Consiglio"

"Il commissariamento - dice Totò Orlando, presidente del Consiglio comunale - desta profonda preoccupazione per le sorti dell’azienda e dei lavoratori: al di là delle responsabilità che verranno eventualmente accertate, siamo di fronte a una vicenda su cui è doveroso fare chiarezza. La gestione dell’acqua deve rimanere pubblica e Amap ha rappresentato un modello di gestione efficiente delle risorse idriche del nostro territorio, tanto da poter ambire a una gestione ancora più ampia, ma è legittimo chiedersi se l’Amministrazione abbia puntualmente vigilato e che ruolo possa avere avuto in questo specifico caso: per questo ritengo opportuno che l’amministrazione attiva riferisca al consiglio comunale e alla città sulla vicenda, così da fugare ogni dubbio sul futuro di Amap".

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