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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Libertà / Largo degli Abeti

Il poliziotto ucciso dalla mafia, il ricordo di Calogero Zucchetto: "Suo sacrificio mai dimenticato"

L'agente della squadra mobile fu ucciso il 14 novembre del 1982 a soli 27 anni in via Notarbartolo. Oggi è stata deposta una corona di fiori davanti alla sua lapide. Presenti la sorella, il questore Laricchia e il sindaco Lagalla

Stamattia la polizia ha commemorato Calogero Zucchetto nel quarantesimo anniversario della morte. Il poliziotto della squadra mobile è stato ucciso dalla mafia la sera del 14 novembre 1982 mentre si trovava vicino al bar Collica, in via Notarbartolo. E alle 9,30, proprio nel luogo dell'eccidio, all’angolo con la via Libertà, luogo ribattezzato largo degli Abeti, le più alte cariche cittadine hanno ricordato il martirio di quel giovane poliziotto ucciso ad appena 27 anni.

Zucchetto, il giovane "sbirro" che dava la caccia ai latitanti: la storia

Alla cerimonia hanno partecipato esponenti dell’amministrazione comunale di Sutera (Caltanissetta) nonché scolaresche con giovani studenti che, con orgoglio, hanno ricordato il loro concittadino. Il questore Leopoldo Laricchia, insieme alla sorella di Calogero Zucchetto, hanno deposto una corona sulla lapide dell’agente di Sutera. A seguire si è svolta una Santa Messa in suffragio nella Chiesa di Santa Maria della Pietà in via Torremuzza, alla Kalsa, concelebrata da Don Luigi Ciotti e dal Cappellano della polizia, Don Massimiliano Purpura. 

Stasera invece alle 21 alla caserma Lungaro si terrà un rappresentazione teatrale dal titolo “Nel nome di Maria”, con protagoniste le attrici Chiara Gambino e Alba Sofia Vella, che ripercorrerà la vita dello sfortunato poliziotto, soffermandosi in particolare sul rapporto con la fidanzata.

Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha ricordato Zucchetto. "A quarant'anni dalla sua scomparsa - dichiara Lagalla -ricordiamo il coraggio e il forte senso dello Stato dell'agente di polizia Calogero Zucchetto, ucciso da sicari di Cosa nostra. L'agente Zucchetto non aveva timore di entrare negli angoli nascosti dei quartieri di Palermo per cercare i latitanti e all'inizio degli anni Ottanta, collaborando con il commissario Ninni Cassarà, ha dato un prezioso contributo nel disegno dei nuovi assetti delle cosche. Quella di Zucchetto è stata una delle tante giovani vite spezzate dalla mafia e il suo sacrificio non verrà mai dimenticato".
                 

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