"La loro uccisione emblema di una mafia sempre più violenta", ricordati Russo e Costa
Ricordati il colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l’insegnante Filippo Costa, uccisi il 20 agosto 1977. Il sindaco Orlando: "L'omicidio segnò l'avvio della strategia dello scontro frontale e della violenza dei corleonesi guidati da Riina, Brusca e Provenzano"
Sono stati ricordati stamani il tenente colonnello Giuseppe Russo a il professore Filippo Costa, uccisi a Ficuzza il 20 agosto 1977. Per l’omicidio dell'ufficiale e del suo amico furono inizialmente condannati tre pastori: Salvatore Bonello, Rosario Mulè e Casimiro Russo. Poi assolti nel 1997. Al loro posto, la II sezione della Corte d'Appello condannò definitivamente all’ergastolo Leoluca Bagarella, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano.
"La loro uccisione - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - segnò una svolta nella storia della mafia, con l'avvio della strategia dello scontro frontale e della violenza dei corleonesi guidati da Riina, Brusca e Provenzano. Furono Russo e Costa le prime vittime di quella stagione che culminò con le stragi del '92 e che ha segnato col sangue la storia della Sicilia. Oggi siamo ancora una volta vicini nel ricordo ai familiari e all'Arma dei Carabinieri, con la gratitudine dovuta a chi ha perso la vita nella lotta contro ogni forma di criminalità e mafia".
"Il colonnello Russo - ha ricordato Il governatore Nello Musumeci - seppe intuire la pericolosità del clan dei Corleonesi. Da comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo non si limitò solo a qualche piccolo arresto, ma cercò di andare oltre, indagando sulle relazioni tra politica, imprese e mafia. Il suo impegno e la sua determinazione siano d'esempio per tutti gli operatori delle forze dell'ordine, in prima linea nel contrasto quotidiano a tutte le forme di criminalità".