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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Da "Bella ciao" al comizio di Fiore, Ursino dopo il pestaggio: "Mai avuto paura"

In duemila per il corteo antifascista partito davanti al Teatro Massimo. In strada un centinaio tra carabinieri e poliziotti in borghese e in assetto antisommossa. Poi è stata la volta dell'iniziativa di Forza Nuova: "Magistratura di Palermo deviata"

Alla fine antifascisti e militanti di Forza Nuova non si sono neppure sfiorati. E quando è finito il corteo dei "rossi" è iniziata la manifestazione dei "neri". Una specie di staffetta in un sabato rovente, nel cuore di una Palermo blindatissima, con centinaia di carabinieri e poliziotti in borghese e in assetto antisommossa. Dopo l'onda antifascista, è arrivato il momento di Forza Nuova. Tutto sotto controllo: il temuto contatto non c'è stato, nonostante l'allerta sia sempre rimasta alta.

Nel tardo pomeriggio è scoccata l'ora di Roberto Fiore, il leader nazionale di Forza nuova. Poco prima delle 19 è arrivato nei pressi di piazza Croci dove era previsto un suo comizio, poi dirottato in extremis in un vicino hotel. "Possono fermarci per qualche secondo, come hanno fermato per qualche attimo Massimo Ursino, ma la nostra vittoria, la nostra avanzata non può essere fermata", ha detto. Una volta dentro l'hotel, ancora Fiore ha aggiunto: "La scarcerazione dei due militanti dei centri sociali che hanno aggredito Ursino è uno scandalo. Vedere il film dell'aggressione e sapere che questi due sono usciti dal carcere dopo due giorni fa ridere. Ricordo che ci sono due militanti a Roma che non hanno torto un capello a nessuno e sono dentro. Questo fa capire che la magistratura di Palermo è deviata e quella italiana è infiltrata". Fiore ha proseguito: "Non siamo fuori legge visto che siamo qui a fare la nostra campagna elettorale. Facciano passi giuridici per metterci al bando, ci hanno provato 15 anni fa e non ci sono riusciti. Vogliono fare i tribunali sovietici, lo facciano. Noi non abbiamo paura, siamo qui ad aspettarli".

Corteo "rosso" e comizio Fn - Foto

Ad aprire le danze - nel primo pomeriggio - era stato il corteo antifascista che alle 18.30 è arrivato in piazza Verdi, dove era partito due ore prima. Una manifestazione pacifica, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, senza momenti di tensione. Il centro è stato colorato di rosso da un popolo eterogeneo. Proletari, comunisti, partigiani, militanti dei centri sociali all'Anpi, da Potere al popolo all'Arci. "Da tempo non si vedeva una manifestazione così ricca contro il pericolo fascista", ha sottolineato l'Arci. I manifestanti si sono mossi verso Palazzo delle Aquile, "accompagnati" da poliziotti, per poi fare ritorno davanti al Massimo, con un elicottero che ha sorvolato il serpentone rosso per tutta la durata della manifestazione. Duemila persone con bandiere e striscioni, cantando "Bella ciao", hanno percorso le vie del centro storico. Un pomeriggio tranquillo nonostante quella che per molti è stata una vigilia caricata di eccessivo allarmismo, con tanto di messaggio bufala circolato dalla serata di ieri sulla fantomatica presenza di no global "dalla Spagna, Grecia, Francia e varie parti d'Italia".

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"Mai più fascismi" è stato lo striscione-simbolo del corteo. Non è stato l'unico "messaggio". Tra gli striscioni in prima linea anche uno che recitava un eloquente: "Meglio porco che fascista". Vivace battibecco, tra un'esponente Slai-Cobas Scuola, e Ismaele Vardera, ex candidato sindaco di Palermo, in quota Lega. "E' stato candidato della Lega - ha detto Aiello - e oggi è qui a fare domande provocatorie". Quando sono arrivati in via Roma i militanti dei centri sociali con pezzi di nastro adesivo hanno evocato l'aggressione a Ursino.

Corteo  rosso  e comizio Fn - Foto (1)-2

Ingenti le misure di sicurezza adottate per evitare ogni forma di contatto con gli esponenti di Forza nuova: nel tardo pomeriggio, infatti, in piazza Croci - a due chilometri da piazza Verdi - il "testimone" è passato al comizio del leader di Forza Nuova Roberto Fiore. Un comizio arrivato a distanza di pochi giorni dall'aggressione da parte di otto ragazzi al leader di Fn di Palermo Massimo Ursino. Proprio Ursino, al culmine di un lunghissimo pomeriggio, ha rotto il silenzio: "Non siamo violenti, facciamo politica attiva al servizio degli italiani. Non ho mai avuto paura, continuo a non averne. Sto bene e sono sempre stato bene. Non ci vendicheremo. A noi interessa fare politica". Infine, a proposito della scarcerazione dei due militanti dei centri sociali accusati di averlo aggredito, Ursino ha chiuso così: "E' uno scandalo che certi ambienti abbiano il favore di certe procure, soprattutto quella di Palermo...".

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