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Cronaca

Donna morta col suo bimbo alla clinica Candela, disposta l'autopsia: 4 medici indagati

Dopo il tragico decesso di Candida Giammona con il figlio appena nato, sarà l'esame a chiarire le cause del decesso ed eventuali responsabilità dei sanitari. L'avviso di garanzia è a loro tutela, perché possano nominare dei consulenti di parte. La casa di cura: "Evento imprevisto ed imprevedibile"

Dopo la tragica morte di Candida Giammona e del figlio appena nato alla clinica Candela, il procuratore aggiunto Ennio Petrigni ed il sostituto Giorgia Righi hanno disposto l'autopsia per giovedì pomeriggio: l'esame dovrà chiarire cosa abbia provocato il decesso "imprevisto ed imprevedibile", come è stato definito dalla struttura sanitaria, della mamma di 39 anni e del piccolo che era venuto alla luce con un parto cesareo d'urgenza. Contestualmente - e per atto dovuto - sono stati iscritti nel registro degli indagati quattro medici che hanno avuto in cura la paziente.

Candida Giammona, che era già madre di una bambina nata sempre nella stessa clinica, non avrebbe avuto alcuna patologia pregressa né la sua gravidanza avrebbe destato alcun tipo di preoccupazione. Tuttavia, durante il parto qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto e, dopo un cesareo d'urgenza, la donna era stata trasportata (inutilmente) al Buccheri La Ferla, nel tentativo di salvare la vita a lei e al bambino.

Dalla clinica hanno spiegato che la donna portebbe aver avuto una coagulazione intervascolare disseminata (Cid), che avrebbe poi determinato la nascita in sofferenza di suo figlio. L'avvocato Massimo Cocilovo, consigliere di amministrazione della casa di cura, ha spiegato che "il personale sanitario ha fatto tutto il possibile per salvare la vita della paziente e del neonato, i cui decessi si ritiene siano stati determinati da un evento imprevisto ed imprevedibile e si affida, con piena fiducia, alle verifiche che la magistratura riterrà di fare. Siamo partecipi del dolore dei famigliari della signora Candida Giammona per la tragedia che stanno vivendo".

Con l'autopsia si potranno chiarire le cause del decesso e verificare anche eventuali reponsabilità da parte dei medici. La loro iscrizione nel registro degli indagati è fatta a loro tutela, per far sì che possano nominare un consulente che partecipi all'esame.

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