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Cronaca

I migliori ospedali d'Italia? Nessuno a Palermo

Le classifiche di Agenas sulla migliore sanità italiana "ignorano" i nosocomi del capoluogo siciliano

A Napoli c'è il miglior ospedale per chi deve sottoporsi a un intervento di angioplastica coronarica. All'Umberto I di Ancona, invece, non si registra nessun decesso dopo un infarto. A Siracusa, invece, chi viene ricoverato all'Umberto I per una frattura al femore entro 48 ore dall'ospedalizzazione sarà operato, tempo record rispetto al resto d'Italia. Il Careggi di Firenze svetta per interventi chirurgici legati ai tumori alla prostata, mentre lo Ieo di Milano per quelli alla mammella. Nessun ospedale palermitano invece rientra nelle classifiche di Agenas sulla migliore sanità italiana. 

Sviluppato dall'agenzia su mandato del Ministero della Salute, si tratta di una classifica che funge da osservatorio permanente sull'assistenza sanitaria in italia. L'obiettivo è quello di valutare l’efficacia, l’appropriatezza clinico-organizzativa, l’equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. Gli ospedali del capoluogo siciliano, tuttavia, restano fuori. I dati fanno riferimento all'attività assistenziale effettuata nel 2021 da 1.377 ospedali pubblici e privati e a quella relativa al periodo 2015-2021 per la ricostruzione dei trend temporali. 

La nuova edizione, dunque, ha cercato di valutare anche l'impatto del Covid-19 sul sistema dei servizi, analizzando i cambiamenti che inevitabilmente sono avvenuti rispetto al periodo precedente alla pandemia, con particolare riferimento ad alcune specifiche aree cliniche e a certe dinamiche pubblico-privato accreditato. Nel 2021 in tutta Italia, così, si è registrato un aumento dei ricoveri sul 2020 (+501.158), pur persistendo una riduzione rispetto ai livelli prepandemici: 1 milione e 200 mila ricoveri in meno rispetto al 2019, che si sommano a 1 milione e 700 mila ricoveri non effettuati nel 2020. 

Ma Palermo e i suoi ospedali, Cervello-Villa Sofia, Policlinico e Civico, continuano a non figurare in classifica. I primi dieci ospedali nell'area cardiovascolare sono sparsi in tutta Italia. Sono quegli ospedali in cui i pazienti che arrivano con un infarto in corso vengono sottoposti ad angioplastica coronarica entro i 90 minuti. Si tratta dell'ospedale del Mare di Napoli, del Policlinico Tor Vergata di Roma, dell’ospedale Spaziani di Frosinone, seguiti dall’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, dall’ospedale Maria Vittoria di Torino, dall’ospedale Sant'Antonio Abate di Erice, l’ospedale Centrale di Bolzano, dall’ospedale Mater Domini di Catanzaro, dall’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli e dall’ospedale Infermi di Rimini. Ottime notizie dunque per i siciliani data la presenza di due ospedali dell'Isola in classifica, rispettivamente in provincia di Agrigento e di Trapani. 

Cala la mortalità a 30 giorni dopo un infarto cardiaco rispetto agli anni precedenti e, tra le strutture con almeno 350 casi in due anni che non ha registrato alcun decesso, ci sono l’ospedale Umberto I di Ancona, l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, la Casa di cura Montevergine di Mercogliano, l’ospedale del Cuore Pasquinucci di Pisa, l’Heperia hospital di Modena, l’ospedale San Giovanni Di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno, il policlinico Gemelli di Roma, l’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, l’ospedale di Treviso e l’ospedale di Vicenza. 

Al vertice della classifica per la capacità di garantire un intervento entro 48 ore dall'ospedalizzazione per chi si presenta con il femore fratturato c'è un ospedale siciliano, ma dall'altra parte dell'Isola. Si tratta dell'Umberto I di Siracusa, seguito dall’ospedale Pertini di Roma, il policlinico Campus Bio medico di Roma, l’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento, l’ospedale di San Donà di Piave, l’ospedale Humanitas di Rozzano, l’ospedale Guzzardi di Vittoria, l’ospedale San Camillo di Roma e lo Stabilimento di Jesi. Anche stavolta, sono tre i siciliani dell'Isola. 

Non cambia la musica per l'assistenza in ambito oncologico. Per esempio i ricoveri per il tumore maligno della mammella e il maggior numero di interventi viene registrato all’Istituto europeo di oncologia di Milano. Seguono la classifica il Policlinico Gemelli di Roma, l’ospedale Humanitas di Rozzano, l’Istituto nazionale dei tumori di Milano, l’azienda ospedaliera Careggi di Firenze, l’ospedale Bellaria di Bologna, l’ospedale Sant’Anna di Torino, l’Humanitas di Misterbianco in provincia di Catania (unico ospedale siciliano), l’Istituto oncologico veneto di Padova e l’azienda ospedaliera di Pisa. 

Infine, la quota di interventi chirurgici per tumore maligno alla prostata è maggiore al Careggi di Firenze, seguito dall’Istituto europeo di oncologia di Milano, dalla Casa di cura Pederzoli di Peschiera del Garda, dall’ospedale san Raffaele di Milano, dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dall’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, dall’azienda ospedaliera San Luigi di Orbassano, dall’ospedale Humanitas di Rozzano, dall’Istituto regina Elena di Roma e dall’ospedale Sacro cuore don Calabria di Negrar. Anche stavolta, non figura il nome di alcuno ospedale palermitano. 

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