Il pizzo imposto dalla cosca di Monreale e dal "nuovo Papa", arriva una condanna
Quattro anni e mezzo sono stati inflitti dal tribunale a Stefano Billetta che, secondo l'accusa, si sarebbe occupato di individuare le attività commerciali da taglieggiare. Assolti altri due imputati. Erano stati tutti coinvolti in un blitz del carabinieri del 2018
Sarebbe stato una figura emergente della cosca di Monreale e, secondo la Procura, si sarebbe occupato tra le altre cose di individuare le attvità commerciali alle quali imporre il pizzo: Salvatore Billetta è stato ora condannato a quattro anni e mezzo dalla quarta sezione del tribunale. La sentenza, con la quale sono stati invece assolti altri due imputati è stata emessa dal collegio presieduto da Bruno Fasciana ed è uno stralcio del filone in abbreviato.
I giudici hanno assolto Giovanni Pupella e Alberto Bruscia, difesi tra gli altri dall'avvocato Giovanni Castronovo. I tre imputati erano stati coivolti nell'inchiesta "Nuovo Papa" di giugno del 2018, che aveva smantellato proprio la famiglia mafiosa di Monreale che, secondo la Procura, sarebbe stata guidata da un panettiere, Sergio Damiani. "Nuovo Papa... Nuovo Papa a chi mettono? Non hanno nessuno, forse non lo hai capito. L'unico Papa che poteva essere con loro sai chi era? Sergio", così si apprendeva da un'intercettazione. La cassa del clan, per l'accusa sarebbe stata gestita dal mandamento di San Giuseppe Jato.
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