"Soldi non dovuti": citati in giudizio Ingroia ed ex vertici di Sicilia e-servizi
Secondo la Procura regionale della Corte dei conti sono due le ipotesi di danno erariale, per un totale di oltre 800 mila euro. La prima riguarda il compenso dell'ex direttore generale, l'altra invece le sue spese di missione
L’ex pm Ingroia e altri ex vertici di Sicilia Digitale (ex Sicilia e-servizi) citati in giudizio dalla Procura regionale della Corte dei conti per due ipotesi di danno erariale da oltre 800 mila euro. Oltre all'ex magistrato sono coinvolti l’ex direttore generale Dario Colombo e gli amministratori Dario Corona, Massimo Dell’Utri. Per la stessa vicenda Ingroia, a novembre del 2020, era stato condannato per i soldi che avrebbe utilizzato indebitamente come indennizzo per i viaggi, mentre era stato assolto dall’accusa più pesante, quella di essersi appropriato di oltre centomila euro.
La prima ipotesi di danno erariale "riguarda il compenso - si legge in una nota della Corte dei conti - superiore ai limiti di legge erogato all’ex direttore generale e mantenuto nel tempo anche in contrasto con quanto richiesto dalla Regione, socio unico di Sicilia Digitale. Secondo la ricostruzione della Procura, anziché rimodulare il compenso nei limiti legali, la società e il direttore generale hanno condiviso le ingiustificate rivendicazioni di Colombo arrivando a una conciliazione giudiziale i cui effetti si risolvevano nel mantenimento del trattamento non dovuto".
La seconda ipotesi di danno erariale riguarda le spese di missione del direttore generale, Dario Colombo, liquidate per raggiungere la sede societaria di Palermo da una presunta sede catanese di Sicilia Digitale. "Tale posta di danno, nell’ultimo quinquennio considerato, è pari a euro 49.373,88. L’importo complessivo del danno ipotizzato - prosegue la nota - è stato suddiviso tra i soggetti citati in base all’apporto causale nell’intera vicenda: Ingroia 390.871,56 euro, Corona 105.737,46 euro, Dell’Utri 86.856,88 euro e Colombo 244.809,66 euro".
