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Cronaca Cinisi

Cinisi, carabinieri e finanza all'Opera Pia: centri per migranti sotto la lente

L'ispezione è stata disposta dalla Procura dei minori. Il controllo notturno per verificare l'organizzazione interna delle comunità e prendere visione della documentazione. All'interno non avrebbero trovato né responsabili né operatori, ma solo i volontari della Protezione civile

Ispezione notturna all'Opera Pia Collegio di Maria di Cinisi. L'ente pubblico di assistenza e beneficenza, commissariato, ospita due comunità per minori migranti (denominate "Primavera" e “Madre Carmela Prestigiacomo”). I controlli sono stati effettuati dai carabinieri e dalla guardia di finanza, su disposizione della Procura per i minorenni. Lo scopo era verificare come sono alloggiati i minori e quanti sono. Capire quali funzioni svolgano i due centri  e verificare l'organizzazione interna, oltre a controllare la documentazione.

Al momento del "blitz", avvenuto lo scorso venerdì intorno alle 23, sembrerebbe che dentro l'Opera Pia non c'erano né educatori né responsabili, ma solo dei volontari della Protezione civile. Questa circostanza però viene smentita dal segretario amministrativo dell'ente Domenico Micale. Per conoscere l'esito dell'ispezione, ed eventuali irregolarità riscontrate, bisognerà attendere la relazione delle sezioni di polizia giudiziaria di carabinieri e guardia di finanza.

Il commissario straordinario Michele Ciancimino è stato invitato a presentarsi negli uffici della Procura per chiarire alcuni aspetti e lunedì scorso lo avrebbe fatto. "Una verifica delle comunità alle 23 di venerdì  - afferma il segretario Domenico Micale - è una cosa un po' strana. Di sicuro tutto questo clamore ha influito".

Nelle scorse settimane i due centri, che ospitano 17 migranti minori, arrivati a partire dallo scorso mese di maggio, sono stati oggetto di diverse polemiche. Tutto ha avuto inizio con una protesta messa in atto dagli ospiti delle strutture, portata agli onori della cronaca, qualche giorno dopo l'accaduto, dal sindaco Giangiacomo Palazzolo. L'agitazione è scoppiata a causa del mancato pagamento del pocket money, 1,66 euro al giorno, e per accendere i riflettori sul diritto allo studio negato (i minori non vanno ancora a scuola e vorrebbero farlo) e ha creato molto clamore perchè avvenuta a pochi passi da un asilo, all'interno del quale si trovavano dei bambini. Sul web in molti hanno parlato di bambini in ostaggio dei migranti. I ragazzi però hanno chiesto scusa per questo e fatto chiarezza sul fatto che non hanno toccato nessuno e non avevano nessuna intenzione di farlo.

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