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Rotoli, lavori alle barriere paramassi: area interdetta e nuovo stop alle sepolture

Il cantiere ferma ancora le operazioni cimiteriali per 30 giorni. Nunzio Trinca, titolare dell'omonima ditta di onoranze funebri: "Non fanno tumulare le salme e le famiglie protestano". Una lettrice a PalermoToday: "Abbiamo una cappella ma la bara di mio fratello è in deposito da lunedì scorso"

Sono iniziati i lavori per rimuovere i massi che si sono staccati dal costone roccioso di Monte Pellegrino e che hanno danneggiato la rete posta a protezione del cimitero dei Rotoli e in quell'area del camposanto le tumulazioni sono di nuovo bloccate. A denunciare il nuovo stallo è Nunzio Trinca, titolare dell'omonima ditta di onoranze funebri. "Lunedì - racconta a PalermoToday Trinca - non hanno fatto seppellire una salma nella zona interdetta, recentemente riaperta, perchè dicono che un'ordinanza lo impedisce". 

Il nuovo stop avrà una durata di 30 giorni, a partire dal 12 aprile. A stabilirlo è una determina dirigenziale - firmata il 9 aprile dal dirigente del Comune Ferdinando Ania - che sancisce la totale interdizione delle sezioni e dei percorsi individuati dall'ordinanza firmata dal sindaco Orlando lo scorso 29 marzo. "A causa della manutenzione in corso sulle barriere paramassi - si legge nel testo dell'atto pubblicato sull'Albo pretorio - all'interno delle aree interdette non potranno essere effettuate le operazioni cimiteriali".

Il titolare della ditta di onoranze funebri è amareggiato. "Le famiglie - dice - se la prendono con noi, perchè non si spiegano come mai non sappiamo le cose, ma è il Comune a non informarci. Noi - continua - abbiamo presentato il documento per la tumulazione regolarmente. Dovrebbero essere a quel punto gli uffici a dire che la salma va in camera mortuaria, per darci la possibilità di avvisare la famiglia, ma questo non avviene. Noi avevamo le autorizzazioni alla tumulazione, siamo andati al cimitero e solo una volta che eravamo lì abbiamo scoperto le novità". 

La salma che lunedì scorso doveva essere seppellita e che, invece, è finita in deposito è quella di Salvatore Giordano, 58 anni, titolare di una cappella di famiglia all'interno dell'area dove sono in corso i lavori. "Io, i miei fratelli e le mie sorelle - racconta la sorella Antonia - siamo andati tutti al cimitero per aspettare che lo seppellissero. Poi all'improvviso dopo un'ora di attesa ci hanno detto che non lo avrebbero tumulato".

Venti giorni fa nella stessa cappella è stata seppellita la madre. I lavori non erano ancora cominciati. Ora invece il cantiere è aperto e nell'area posso accedere solo gli operai dell'impresa che sostituirà i pannelli danneggiati dall’impatto con i massi. Così è scritto nero su bianco nell'ordinanza del sindaco, che invece qualche giorno fa aveva sbloccato le tumulazioni nell'area e che regolamenta anche l’ingresso di persone e mezzi.

La salma di Salvatore dovrà quindi aspettare la fine dei lavori per essere seppellita. "Mio fratello - conclude Antonia Giordano - in deposito non ci deve rimanere. Noi abbiamo una cappella e vogliamo una degna sepoltura". Secondo i dati della quarta commissione consiliare sono 858 i feretri in lista d'attesa, fra camera mortuaria, depositi e due tensostrutture allestite fra i viali.

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