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Cronaca

Il figlio del boss che si presentava come impiegato dei Rotoli: "Mi devi dare 400 euro..."

Nell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex direttore dei cimiteri Cosimo De Roberto emerge la figura di Rosolino Lo Cicero, figlio di un affiliato al clan dell'Arenella. Avrebbe chiesto soldi per uno spurgo, ma avrebbe avuto anche "inquietanti interessi nei lavori di ampliamento del camposanto"

"Siccome dietro al camposanto c'è un mondo di vario colore, volevo un consiglio da te su come muovermi... Non vorrei che devo poi trattare con qualche sciacallo di qualche agenzia..." questo diceva un uomo che, secondo la Procura, avrebbe versato 400 euro all'ex direttore Cosimo De Roberto (arrestato ieri) per velocizzare una pratica ai Rotoli. Che dietro ai cimiteri ci possa essere "un mondo di vario colore" o "sciacalli" è un po' il segreto di Pulcinella. Così come a Palermo dove c'è malaffare difficilmente non spunta pure una connessione, anche lieve, con Cosa nostra. E tra gli indagati c'è infatti anche Rosolino Lo Cicero, fioraio e marmista, che è figlio di Francesco, storicamente organico al clan dell'Arenella. Ed è proprio con lui, per gli inquirenti, che De Roberto avrebbe trattato direttamente il caso dello spurgo di una sepoltura. Dall'ordinanza del gip Filippo Serio si capisce però che gli interessi di Lo Cicero ai Rotoli sarebbero stati molto più vasti, anche in relazione ai lavori di ampliamento e sistemazione. 

Decine di indagati e inquietanti inflitrazioni

Quello che si sa finora dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Francesca Mazzocco sembra essere veramente soltanto una piccola parte: gli indagati sono certamente ben più dei dieci indicati nei mesi scorsi e il capitolo sulle ipotetiche inflitrazioni di Lo Cicero è di fatto allo stato del tutto top secret.

Il figlio del boss dell'Arenella e lo spurgo

La figura del figlio del boss emerge il 23 settembre dell'anno scorso in relazione alla richiesta di 400 euro che, pur non essendo in alcun modo impiegato nel cimitero, avrebbe fatto ad una donna residente in Toscana per procedere allo spurgo della tomba del padre. Lo Cicero si sarebbe addirittura spacciato per dipendente dei Rotoli e quando un cugino della donna, vigile urbano, aveva chiesto chiarimento a De Roberto, la vicenda aveva preso una piega più lineare.

"Questo la chiama e vuole 400 euro..."

Un impiegato del Comune riferiva all'ex direttore dei cimiteri di essere stato contattato da un vigile per la vicenda di una sua cugina: "E' stata chiamata da un certo impiegato comunale... Lo Cicero del cimitero", ma De Roberto rispondeva: "Lo Cicero non ne abbiamo, è stata chiamata per cosa?". L'interlocutore chiariva: "Perché il padre anni fa è stato riesumato e l'hanno trovato mummificato... Ora questo la chiama perché a quanto pare... dice che lui ha già uscito 400 euro e vuole 400 euro... dissi: 'Non ci sono questi prezzi'... Appena ha sentito in questa maniera...". E De Roberto: "Le dai il mio numero e domani mattina mi fai chiamare...".

L'incontro tra De Roberto e Lo Cicero

Il vigile è stato sentito dai carabinieri e ha spiegato: "L'anno scorso ho ricevuto la chiamata di mia cugina che vive in Toscana e che voleva fare lo spurgo del loculo in cui era seppellito suo padre, ai Rotoli, e che per tale servizio tale Lo Cicero gli aveva chiesto 400 euro. Le rispondevo che non era un dipendente del cimitero, ma un fioraio. Mi sono fatto inviare i documenti e ho contattato un impiegato comunale per avere informazione sul reale costo dello spurgo e lui mi ha detto di parlare con il direttore. Dopo qualche giorno, sono andato ai Rotoli e incontravo De Roberto, che chiamava Lo Cicero. Questi sosteneva che il pagamento era di 100 euro e non di 400 e che si sarebbero dovuti versare al Comune con un bollettino che aveva già compilato e pagato".

Ma, dicono gli inquirenti, "non si comprende come mai De Roberto si dovesse accompagnare con Lo Cicero, soggetto estraneo al cimitero, per predisporre la documentazione amministrativa relativa alla pratica e soprattutto a quale titolo Lo Cicero fosse presente all'incontro". I carabinieri hanno sentito anche la donna che ha spiegato di aver pagato i 100 euro, senza che però fino a quel momento l'operazione fosse stata compiuta. Per i carabinieri il ruolo di Lo Cicero non si sarebbe limitato solo a questa vicenda e, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, "emergevano poi preoccupanti interessamenti di Lo Cicero sui lavori di ampliamento e risistemazione del cimitero". Un filone d'indagine sul quale però, al momento, non trapela altro.

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