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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Libertà / Via Giuseppe Pipitone Federico

Trentasette anni senza il giudice Chinnici, Scarpinato: "Ucciso dai colletti bianchi"

La mafia entrò in azione in via Pipitone Federico e con lui morirono due carabinieri della scorta e il portiere dello stabile. Il pg Scarpinato presente alla commemorazione: "Un omicidio di famiglia della borghesia mafiosa che ha governato questo Paese"

Il 29 luglio di trentasette anni fa la mafia uccideva a Palermo il giudice Rocco Chinnici, capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale, due carabinieri della scorta - il maresciallo Mario Trapassi e l'appuntato Salvatore Bartolotta - e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi. Il loro sacrificio è stato ricordato con una cerimonia proprio in via Pipitone Federico, luogo della strage. Presenti anche il sindaco Leoluca Orlando, i figli del giudice, Caterina e Giovanni, il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, il presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca e il generale Arturo Guarino, comandante provinciale dei carabinieri.

Il Csm rende omaggio a Rocco Chinnici

"Credo - ha detto Scarpinato - che bisognerebbe rileggere la sentenza della Corte d'Assise di Caltanissetta che ha condannato gli assassini di Rocco Chinnici perché lì è stata raccontata, purtroppo, una storia ancora poco conosciuta ed è la storia di un magistrato che non è stato ucciso soltanto dai soliti Riina o Brusca ma è stato ucciso dai colletti bianchi. La morte di Chinnici arrivò quando decise di alzare il livello dell'indagine oltre la mafia militare e si rese conto che i cugini Salvo erano l'anello di congiunzione fra la mafia militare ed il mondo economico e politico. Dal quel momento, come descritto dalla sentenza, ci sono tutta una serie di tentativi di avvicinarlo. Attraverso amici di famiglia, attraverso vertici della polizia, attraverso vertici del palazzo di giustizia". E ancora per Scarpinato: "Chinnici dice a Falcone che poi lo riferirà al Consiglio superiore della magistratura che pensa che dentro il palazzo di giustizia c'è qualcuno che vuole la sua morte e per questo comincia a scrivere il suo diario segreto. Ecco, un omicidio maturato nel mondo dei colletti bianchi, commissionato dal mondo dei colletti bianchi, un omicidio di famiglia della borghesia mafiosa che ha governato questo Paese".  

"Contro le mafie serve strategia a largo raggio", il monito del ministro dell'Interno

Da Scarpinato un duro monito: "Non possiamo,  nelle commemorazioni pubbliche, continuare a raccontarci una storia di brutti, sporchi e cattivi e di un mondo di persone oneste - aggiunge ancora il magistrato -C'è stato un mondo grigio che è stato protagonista non soltanto di Chinnici ma anche dello smantellamento del pool antimafia, dell'isolamento dei magistrati antimafia e che ancora oggi continua ad avere un peso in questa società".

La cerimonia per ricordare Rocco Chinnici

Il nome di Chinnici è legato all'ideazione di quello che, sotto la guida di Antonino Caponnetto, è poi diventato il pool antimafia. Fu lui a definire l'"embrione" del maxiprocesso, istruito dai suoi collaboratori dopo l'attentato che gli costò la vita.

"Ancora una volta - ha detto iOrlando - Palermo ricorda doverosamente la figura di Rocco Chinnici, simbolo di onestà e seme di primavera per una intera città. Una commemorazione in memoria di chi ha perso la vita in quella terribile strage che portò molti a paragonare Palermo a Beirut. Una commemorazione necessaria, anche per tenere alta la tensione perché la mafia non torni a governare Palermo, e Palermo non torni com'era la Beirut sconvolta dagli attentati. Chinnici è stato il primo ad intuire la straordinaria importanza del lavoro di squadra, del coordinamento e dell'organizzazione delle indagini per far fronte all'organizzazione e al coordinamento di Cosa nostra. Oggi, ricordiamo con l'identica commozione e gratitudine anche il sacrificio di Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, i due carabinieri della scorta, e di Stefano Li Sacchi, vittima innocente del primo vero atto di guerra urbana da parte della mafia. A tutti loro, ai loro familiari e colleghi, va il pensiero grato della città".

Fonte AdnKronos

Articolo aggiornato il 29 luglio 2020 alle ore 12.06

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