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Cronaca

Il futuro che distrugge il passato: cala il sipario sul cinema Fiamma

La storica sala di largo degli Abeti dopo 60 anni si arrende. Strangolato dalla crisi e dalla tecnologia che in breve tempo hanno cancellato altri angoli di cultura della città. Il proprietario del locale ha già riconsegnato le chiavi

Cala il sipario. Il cinema Fiamma esala gli ultimi respiri. Non riaprirà più. Arrivederci, anzi addio. Il proprietario, Alessio Mangano, che è anche titolare del Golden, ha riconsegnato le chiavi. Travolto anche lui dalla crisi, che tutto spazza. Senza rispetto, senza un briciolo di riconoscenza. Neanche per chi ha fatto la storia.

Aperto nel 1953, il cinema Fiamma ha proiettato più di 1500 titoli. Cambiano i tempi e le abitudini. Un futuro che distrugge il passato. Quello delle tv satellitari e digitali, l'avvento del 3D anche nel piccolo schermo. Quelle delle nuove diavolerie, dei cinema multisala, che mangiano le vecchie sale.

Dopo 60 anni esatti il Fiamma cade sotto le picconate dei mancati introiti. Il futuro è un'incognità, perché regna l'incertezza sul suo "post mortem". E sono tantissime le immagini che vengono conservate nell’album dei ricordi. Una sala che già 50 anni fa, poteva ospitare 520 spettatori. Crisi certificata dai numeri: il calo degli incassi nei cinema palermitani tocca il 50% nell'imbarazzante confronto con 10 anni fa.

Alla fine della pausa estiva, le saracinesche del Fiamma saranno ancora abbassate. Dopo il Jolly, il Tiffany, il Dante,  e i vari Adams, Ciak, Finocchiaro, Royal, Lubitsch e Astoria, è toccato a quest’altro pezzo di storia esalare gli ultimi respiri nell’indifferenza di un mondo che corre velocissimo. Niente più film. Buio e silenzio. Si spegne l’ultima Fiamma.

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