Niente più concerti, cocktail e spettacoli: dopo quasi tre anni chiude il Camus
I gestori dell'attività di via Patania hanno condiviso sui social una lunga lettera per spiegare le ragioni della decisione, dettata in buona parte dalle difficoltà portate dal Covid. "In fondo è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati"
Cala il sipario al Camus. Il locale di via Patania che per anni ha ospitato spettacoli e concerti, dalla musica classica all’elettronica, dal cantautorato al jazz, fino a stand up comedy e live dedicati alla musica italiana, si arrende al Covid e chiude. Un’altra vittima si aggiunge alla lista delle attività commerciali che non sono sopravvissute alla pandemia.
Ad annunciarlo è proprio il Camus che, in una lunga lettera pubblicata su Facebook, ha spiegato le ragioni di questa scelta. "Difficile trovare le parole, così il dispiacere trova solo la forma dei fatti. Venerdì e sabato 15 e 16 ottobre - si legge - saranno (sono state, ndr) le ultime due serate che potrete trascorrere al Camus. In questi anni insieme, pur contraddistinti da mille difficoltà, abbiamo cercato di offrirvi buona musica, arte, cultura, teatro, sorrisi e, in ultima istanza, emozioni. Abbiamo fatto del nostro meglio, ma purtroppo non è bastato e ci troviamo ora costretti a cessare le attività".
Fine di un capitolo dunque. "Il Camus è stato forse un'idea giusta nel momento più sbagliato. Con lo scoppio della pandemia - continua il post - e con i conseguenti lockdown, in un momento, l'aggregazione sociale, vero cuore del Camus, è diventata illegale. A fronte di ciò, si è registrata l'assoluta insufficienza delle misure di ristoro varate dallo Stato a favore dei lavoratori, delle start-up e del settore in genere. L'impossibilità di svolgere serenamente il nostro lavoro (concerti, spettacoli ed eventi culturali) all'interno dell'auditorium insonorizzato ha creato un'ulteriore frizione con il vicinato, causata dallo svolgimento all'esterno delle attività musicali. Le pendenze, nel frattempo maturate, anche con la proprietà dell'immobile, hanno determinato l'impossibilità di procedere oltre".
Il Camus aveva aperto nel segno di una rinascita culturale che, però, è durata giusto un paio d’anni. "Una storia densa di passione e di voglia di far crescere qualcosa nella nostra terra, una storia che potremo comunque guardare indietro con orgoglio se avrà saputo lasciare il segno in voi che avete ascoltato, applaudito, cantato, festeggiato, suonato e sorriso al Camus. In fondo - scrivono i gestori del pub in chiusura della lettera - è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati".
Alla vigilia della zona arancione il Camus era finito al centro delle cronache cittadine per aver organizzato un evento nonostante i divieti, con decine di persone che ballavano a ritmo di musica. I carabinieri in quell’occasione sanzionarono i titolari del Camus di via Patania, nel centro storico, dopo aver acquisito un video postato sui social da qualcuno degli stessi partecipanti. Le immagini fecero rapidamente il giro della città arrivando sino ai militari del Comando provinciale che, terminati gli accertamenti, gli notificarono la sanzione.