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Cronaca Zen

Zen, dopo la sparatoria il questore chiude il bar Chéri per 30 giorni

Il provvedimento è stato eseguito per ragioni di ordine e sicurezza. Secondo quanto ricostruito dalla polizia nell'attività commerciale di via Mormino, a pochi passi dal luogo teatro dell'agguato a Giuseppe e Antonino Colombo, si sono incontrati diversi pregiudicati coinvolti nella faida risolta a colpi di pistola

Chiuso per 30 giorni il bar Chéri nel quartiere Zen, teatro di alcuni incontri che hanno preceduto la sparatoria dello scorso 23 marzo. Così ha deciso il questore Leopoldo Laricchia che ha emesso un provvedimento di sospensione della licenza del bar eseguito ieri mattina dai poliziotti della Divisione amministrativa e del commissariato San Lorenzo. La misura, che ha lo scopo di garantire l’ordine e la sicurezza, è prevista dall’articolo 100 del del Tulps, il Testo unico delle leggi i pubblica sicurezza.

Per la sparatoria avvenuta ormai venti giorni fa la polizia, sotto il coordinamento della Procura, è riuscita a rintracciare almeno sei componenti (4 dei quali fermati e messi in carcere) del commando armato che avrebbe aperto il fuoco contro Giuseppe e Antonino Colombo, sfuggiti all’agguato ma rimasti feriti. "L’attività investigativa - spiegano dalla Questura - ha chiarito l’antefatto e la dinamica dei fatti, storicizzandolo in un quadro di tensioni e frizioni interne al tessuto delinquenziale dello Zen".

Secondo la ricostruzione fatta delle ore precedenti alla sparatoria, come accertato dalla polizia, il bar Chéri è stato il luogo in cui i soggetti coinvolti si sono dati appuntamento per chiarire o risolvere definitivamente la questione. "Nell’esercizio commerciale - concludono dalla Questura - sono gravitati infatti frequentatori pregiudicati la cui presenza è risultata in una pluralità di situazioni verificatesi in un significativo lasso temporale".

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