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Cronaca

Lo Zsa Zsa spegne le luci per sempre, la storica disco chiude dopo quasi 30 anni

Il locale di piazza Campolo che aprì i battenti nel 1990 sotto l'insegna Noctis adesso si arrende. A PalermoToday il titolare, Salvo Principe, spiega i motivi: "Avrei continuato, ma ormai vincono i locali dei cicchetti a un euro. I ragazzi di oggi hanno scelto il divertimento gratis e senza regole.."

Negli aneddoti degli "ex ragazzi" che oggi hanno almeno 40 anni sarà sempre ricordato come il Noctis, nonostante abbia cambiato tre volte il nome e accolto almeno quattro generazioni di adolescenti. Per chi è più giovane invece, la discoteca di via Filippo Angelitti che ha aperto i battenti nel 1990 e adesso cala il sipario per sempre, si chiama e si chiamerà anche nei ricordi Zsa Zsa. A darne l’annuncio lo storico titolare, Salvo Principe, che a PalermoToday spiega: “I ragazzi hanno scelto il centro storico, i cicchetti ad un euro, le serate improvvisate, il divertimento gratis e senza regole”.

Una palla stroboscopica spenta, un palco vuoto davanti a una pista sgombra e uno spazio - quello di piazza Campolo - ormai deserto, sebbene per tante notti sia stato il ritrovo spontaneo di tutta una generazione che si metteva in fila per divertirsi. Dalle serate dance ai concerti rock, con oltre 800 band ospitate, lo Zsa Zsa è stato per quasi un trentennio la Mecca della “gente della notte” che cantava Jovanotti, quella che esce da casa a tarda ora per ballare e bere, flirtare, stare in compagnia e divertirsi. Dal 10 aprile, così, stop alla musica. Chiuso definitivamente, lo storico locale che per un breve periodo si è chiamato anche Trump Club e non ospitava un evento dallo scorso Natale.

Aperto negli anni Novanta sotto il nome di “Noctis”, ha subito fatto breccia nel cuore di tantissimi palermitani. E' nel 1995, però, che un ex dj, dipendente di una multinazionale, con un precedente al New Kennedy di Alcamo e un’avventura imprenditoriale in città che viene ricordata come “Crush Dischi”, riaccende le serate puntando tutto sulla musica dance. “Sono stati anni di punta per questa discoteca - racconta Principe -. Anni in cui ogni notte ospitavamo il divertimento puro”. Poi, complice un piccolo intoppo burocratico slegato alla storia personale dei gestori, la discoteca resta chiusa per un anno. “Una botta che si è sentita ma che abbiamo attutito, rilanciando il locale con nuove idee, progetti e ambizioni”, spiega ancora.

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E' così che nel 2001 il Noctis si trasforma nel Trump Club, stravolgendo la sua anima dance e aprendo le porte alla musica dal vivo, con concerti di artisti internazionali, tra tutti quello di Cristina Donà. La svolta però arriva nel 2003, quando Salvo Principe incontra Marco Agnello e Simone Vesco. “Fu in quell’anno che rivoluzionammo tutto. Cambiammo il nome, lo stile, il pubblico. Cambiammo tutto”. Lo Zsa Zsa - questo il nome scelto - divenne presto il palcoscenico della musica che premia il live. Dai Subsonica ai Verdena, fino a Caparezza e a Shorty quando era solo Davide Sciortino. “Abbiamo creduto in una serie di artisti emergenti - prosegue Principe -. Dal nostro palco hanno spiccato il volo cantanti della nostra Isola che oggi accarezzano il mondo della musica nazionale, come Shorty che ancora oggi mi dice 'grazie, perché ha creduto in me'”.

Dopo 28 anni di successi, però, si scrive la parola fine. Con rammarico “perché è una situazione alla quale sono stato portato. Perché i giovani preferiscono i locali dove non vengono fatti controlli, dove gli alcolici venduti possono costare un euro perché sono scadenti. Perché i locali pubblici devono essere sottoposti ad una serie di regole da cui non ci si può esimere sia che si trovino in periferia sia che si trovino nel centro storico, come alla Vucciria”. Uno stillicidio che ha portato Principe, che negli anni ha gestito il locale insieme ai figli Pierluigi, Gianpaolo e Fabrizio, alla chiusura: “Avrei continuato, ma quando cadono i numeri non stai più in equilibrio e non solo per le spese, ma anche per le soddisfazioni”.

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