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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Torretta

Inghiottito dalle onde per salvare l'amico, Luca morto da eroe: "Era sempre pronto a regalare un sorriso"

Torretta ancora sotto choc, si stringe attorno alla famiglia del ventiduenne. E il padre chiede lo stesso affetto per il giovane che è sopravvissuto. "Era un ragazzo timido e generoso", ricorda il presidente di un'associazione di volontariato, Antonio Guercia

Avevano montato una tenda accanto al mare e trascorso la notte del sabato sera lì, sulla costa tra Capaci e Carini. Due cugini e due amici, cresciuti insieme a Torretta; legati da sempre. Un weekend come tanti altri in un’estate siciliana. Una notte che doveva restare un bel ricordo e che si è trasformata improvvisamente e inaspettatamente in una tragedia, con la morte di Luca Carollo, soltanto 22 anni, sopraffatto dalle onde mentre tentava di salvare uno dei suoi amici che era rimasto bloccato al largo dalle correnti e dalla risacca.

"In quel punto - racconta Antonio Guercia, presidente dell’associazione Una goccia nell’oceano di Torretta - si trova quella che noi della zona chiamiamo fossa di Sant’Erasmo, un punto in cui il mare ti risucchia e ti trattiene sotto. Luca, infatti, è rimasto disperso per più di un’ora. Poi l’acqua lo ha restituito alla vista dei soccorritori, che nel frattempo erano intervenuti dai lidi vicini. Ma quando hanno potuto recuperarlo era troppo tardi".

Per quelli che sono sembrati minuti interminabili i bagnini dei lidi Club 13, Essai e Sunset di Capaci si sono dati il cambio per tentare di rianimarlo, con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. "Non perdiamo mai la speranza, non ci siamo mai fermati. Abbiamo continuato con le manovre di primo soccorso fino a quando sono arrivati gli uomini del 118 - ricorda Gennaro Torrente, bagnino del Club 13 -. Hanno provato anche loro, a lungo, fino a quando non è stato chiaro che non c’era più niente da fare".

E la comunità di Torretta adesso è sotto choc. "Era un ragazzo timido, affettuoso, molto legato alla sua famiglia - dice Guercia -. Durante il funerale, la madre di Luca ha letto un messaggio che il figlio le aveva mandato per il compleanno: incredibile, sembrava un biglietto d'addio. Luca la ringraziava per tutto quello che lei ha fatto per lui, per come l'ha cresciuto, per i sacrifici che entrambi i genitori hanno fatto per lui".

Luca, diplomato all'Istituto tecnico Pascal di Carini e lavorava in una ditta di trasporti, era figlio di un dipendente della Italcementi mentre la mamma è una casalinga. Da piccolo passava molto tempo con i ragazzi dell'associazione Una goccia nell'oceano. "Si divertiva a creare i lavoretti che poi portavamo in dono agli anziani del paese per rallegrarli e regalare loro un sorriso. E anche quando è cresciuto e si è un po' allontanato, ogni volta che ci incontrava si illuminava e ci dimostrava tutto il suo affetto".

L'associazione, ora, si sta impegnando affinché il comune di Torretta riconosca con un gesto tangibile il sacrificio di Luca, intitolandogli il campo polivalente del paese o uno slargo in cui il ventiduenne e gli amici avevano l'abitudine di riunirsi per stare insieme.

"Anche il padre di Luca, dal pulpito della chiesa, ha voluto lanciare un messaggio preciso alla comunità di Torretta - conclude Guercia - e ha ringraziato per tutto l'affetto che è stato dimostrato alla sua famiglia e ha pregato tutti, adesso, di stare vicini al ragazzo che Luca ha salvato. Portare rancore, giudicare, d'altronde, sarebbe come far morire Luca ancora e ancora".

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