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Cronaca Terrasini

Stoccaggio rifiuti a Terrasini: "La Regione revochi i decreti che autorizzano l'impianto"

La richiesta arriva dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Paterna - Zucco che ha presentato una diffida. Il presidente Beatrice Gozzo: "Qualora venisse realizzato questo progetto, la salute dei cittadini, l’imprenditoria agricola e il turismo sarebbero a rischio"

Revocare e annullamento i decreti regionali che hanno autorizzato la realizzazione di un centro di stoccaggio e compostaggio dei rifiuti a Terrasini. La richiesta - scritta nero su bianco - questa volta arriva dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Paterna - Zucco che ha formalmente presentato al Protocollo dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente e al Dipartimento acque e rifiuti della Regione una diffida a procedere all’Assessore Salvatore Cocina. La diffida è stata inoltre inviata per conoscenza all’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon, al sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci e alla Procura di Palermo. "Trascorsi trenta giorni dalla consegna della diffida - fa sapere il comitato nato appena un mese fa - da parte dell’avvocato del Comitato Carlo Pezzino Rao, che ha presentato un articolato e circostanziato elaborato che ricostruisce l’anomala vicenda della concessione ad un privato di un Centro di Compostaggio e Stoccaggio Rifiuti nell’agro di Paterna a Terrasini, si procederà penalmente". 

Contrada Paterna è l’ultimo polmone verde di Terrasini e per il suo valore ed interesse naturalistico, culturale e storico, per la vicinanza dell’area dello Zucco -una volta feudo del duca Henry d’Aumale - e per alcuni recenti ritrovamenti nell’area archeologica lungo il fiume Nocella rappresenta una zona da valorizzare. Per tale ragione, che da circa un mese, dalla volontà di diversi cittadini di difendere lo splendido territorio agricolo di contrada Paterna e Zucco dal pericolo di un impianto rifiuti industriale di un privato, è nato il comitato che ha avuto migliaia di adesioni in pochissimo tempo. Pieno sostegno anche dalle associazioni e dalle aziende del territorio, tra le quali i villaggi turistici Città del Mare e Perla del Golfo. “Bisogna finirla di considerare il verde agricolo un vuoto urbanistico dove si può fare di tutto – dichiara il presidente della biblioteca comunale di Terrasini, Antonio Catalfio – questo territorio rappresenta il futuro economico per Terrasini ma anche per i contigui territori di Partinico, Carini, Giardinello e Montelepre. Una città contro questo progetto, il voto unanime del Consiglio comunale, massima espressione sulle scelte urbanistiche, sono state finora voci inascoltate. Ringraziamo l’avvocato Carlo Pezzino Rao per il prezioso lavoro svolto, che coniuga competenza professionale e amore per l’ambiente”.  

“Qualora - – dichiara il presidente del Comitato Beatrice Gozzo - questo progetto venisse realizzato, la salute dei cittadini, l’imprenditoria agricola e il turismo sarebbero a rischio”. “C'è un pericolo imminente che incombe su Terrasini - afferma il giornalista Francesco Cicerone, componente del comitato e cittadino di Terrasini -, quello di ritrovarsi a breve un centro rifiuti che nessuno vuole. Autorizzato in una zona agricola, in una strada chiusa, in un luogo con una strada strettissima, con il fiume e gli affluenti vicino, con abitazioni a meno di 200 metri, con aziende agricole biologiche certificate, con strutture alberghiere turistiche eccezionali. E tutto ciò senza alcun bando pubblico. A Terrasini verranno portate le tonnellate di rifiuti provenienti da tutti i paesi dell'Srr secondo quanto si può leggere nel decreto autorizzativo. Camion che andranno e verranno continuamente, e la puzza, ed i terreni e le case potrebbero perdere valore, ed il paese da turistico -di botto - potrebbe cambiare ed essere riconosciuto come il paese della mondezza”.

La posizione del comitato è chiara: no al centro rifiuti a Terrasini. I membri hanno chiesto inoltre all’amministrazione comunale di partecipare al bando regionale per la bonifica della vecchia discarica andata a fuoco nel 2012/2013 (nella foto sotto), vicinissima al terreno del nuovo centro rifiuti, in scadenza il 20 settembre 2018. 

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