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Cronaca Carini

A Carini sorgerà un centro di ricerca, circa 600 i posti di lavoro: bando online

L'importo complessivo dell'appalto è di circa 113 milioni di euro. Due mesi il tempo a disposizione per partecipare alla gara. La struttura consentirà alla Sicilia di assumere una posizione di primo piano nello sviluppo di farmaci, vaccini e dispositivi medici

Sorgerà a Carini uno dei centri per le biotecnologie e la ricerca biomedica più all'avanguardia d'Europa. Pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale il bando di gara, disponibile sul sito della Fondazione Ri.Med, per affidare i lavori di realizzazione. L’importo complessivo dell’appalto è di circa 113 milioni di euro, comprensivo di laboratori, uffici amministrativi, auditorium, ambulatori, parcheggio e foresteria. Due mesi il tempo a disposizione per le ditte che vorranno partecipare alla gara: il termine per presentare domanda è infatti fissato a venerdì 31 marzo 2017. 

L'edificio, di 25 mila metri quadrati, sarà dotato di un laboratorio di biologia strutturale, laboratori di ricerca di ingegneria biomedica, neuroscienze e di imaging molecolare, strutture per studi preclinici in vivo, laboratori per lo sviluppo di vaccini e laboratori centrali comuni con apparecchiature di ultima generazione, per lo sviluppo di nuovi dispositivi e tecniche di medicina rigenerativa che potranno un giorno rendere obsoleti i trapianti d’organo. Avrà uno staff di circa 600 addetti. Si aprono quindi possibilit di lavoro per ricercatori, tecnici, borsisti, amministratori, assistenti, addetti alla gestione degli animali, personale di servizio, ingegneri IT etc.. Molti altri, inoltre, potrebbero trovare un'occupazione nell'indotto che la struttura aiuterà a sviluppare.

Il centro di ricerca che sorgerà a Carini


 
Il Centro ospiterà anche un incubatore d’impresa dove potranno trovare spazio e forza piccole società, spin-off e startup del settore, capaci così di superare le asimmetrie informative tra ricerca e mercato potenziale, con considerevoli effetti positivi sull’intera economia siciliana. Sarà gestito grazie ad una partnership tra pubblico e privati e dialogherà con università ed enti di ricerca da una parte e con aziende farmaceutiche e biotecnologiche dall’altra.
 
Consentirà alla Sicilia di assumere una posizione di primo piano nello sviluppo di farmaci, vaccini e dispositivi medici di nuova generazione e sosterrà il ruolo dell’Italia nella comunità scientifica internazionale, anche grazie alla collaborazione con UPMC e con la facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh, attraendo a Palermo i maggiori ricercatori e trattenendo nel nostro Paese i migliori medici e scienziati italiani.

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