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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La sexy vigilessa si difende: "E' un equivoco, non ho mai costretto nessuno a prostituirsi"

E' distrutta A.T., che al momento si trova agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa avrebbe adescato prostitute per il centro benessere di via Petrarca. "Non è vero, siamo pronti a chiarire tutto", ha spiegato in esclusiva a PalermoToday l'avvocato della donna

E' distrutta A.T., la vigilessa travolta dallo scandalo prostituzione. Ma anche arrabbiata e pronta a tirare fuori le unghie. "E' tutto un grande equivoco. Non ha mai costretto nessuno a vendere il proprio corpo, e questo verrà dimostrato in giudizio": è su questo punto che verterà la difesa della donna. Ad anticiparlo, in esclusiva a PalermoToday, è l'avvocato di A.T. Secondo l'accusa, la sexy vigilessa coinvolta nell’operazione “Relax Time”, che ha portato all'arresto di dieci persone, avrebbe adescato prostitute per il centro benessere di via Petrarca, tenendo poi per sé un quinto del denaro ricavato dalla prestazione: il 10% sulla tariffa base di 50 euro. Ma non solo: anche la donna si sarebbe prostituita per soldi all’interno del centro. Lei però smentisce: "E' tutto falso". E parla di un grosso equivoco. Domani il primo interrogatorio. La donna è ancora agli arresti domiciliari.

"La mia assistita - spiega a PalermoToday Maria Concetta Reina, avvocato - è distrutta dal punto di vista psicologico e morale. La cosa più sconvolgente è stata mettere questa donna alla gogna, con un uso assolutamente improprio della sua figura. E cioè con le foto rubate e spiattellate in prima pagina. Tutto ciò non è costituzionale. Su questo punto andremo avanti. Lei sa tutto su quello che è stato fatto con le sue foto. Erano delle immagini che la ritraevano in contesti assolutamente privati. La sua privacy è stata violata. L’arbitraria ed illecita pubblicazione certamente non ci esimerà dal perseguire i responsabili di ciò, al di là di quello che sarà l’esito del processo a carico della vigilessa".

L'avvocato continua: “Se la donna è fiduciosa? Ha voglia di chiarire tutto, ma non posso dire se è fiduciosa o meno, questo è un discorso che riguarda me e lei. Poi se la giustizia dirà che ha sbagliato, è corretto che paghi. Come al solito si fa presto a gridare alle streghe. E si dimentica che ancora vige il principio della presunzione di innocenza secondo cui nessuno può essere considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. “E’ assurdo - continua - che, a meno di 24 ore dall’arresto, la vigilessa sia stata processata e condannata dai media e dal mondo pseudo-virtuale che oramai è diventato internet".

Il Comune, intanto, oltre a comminare la misura disciplinare, ha spiegato che si costituirà come parte civile nei confronti della vigilessa, qualora si arrivasse a un rinvio a giudizio. Il centro di via Petrarca era gestito da Giuseppe e Federica Drago, padre e figlia di 53 e 22 anni, ora tra gli indagati. "A questo punto - conclude l'avvocato - non possiamo che aspettarci una valanga di azioni in tal senso anche nei riguardi di tutti coloro che, nonostante il ruolo di spicco e di rilievo rivestito, commettono quotidianamente gesti certamente del pari discutibili come, ad esempio, sperperare il denaro altrui, giusto per non sentirsi dire che in l’Italia è un paese in cui si usano due pesi e due misure: chiunque rappresenti una figura statale, comunale e similare è tenuto ad onorare il ruolo rivestito”.


 

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