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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Libertà / Via Siracusa

Centri sociali a braccetto con la Curia: soluzione per le famiglie sgomberate da via Siracusa

Dopo la plateale occupazione sul tetto, raggiunto l'accordo per le sei famiglie appena sfollate, che dal 2014 avevano "conquistato" il palazzo dell'Opera Pia. Per i prossimi giorni alloggeranno nell'Hotel Cortese a Ballarò

Dopo la plateale occupazione sul tetto, trovata una soluzione per le sei famiglie sgomberate dal palazzo di via Siracusa. Raggiunto l'accordo tra gli attivisti dei centri sociali (che in questi giorni si erano mobilitati), comitato PrendoCasa e l’Opera Pia Santa Lucia, i proprietari dell'edificio. Le forze di polizia erano intervenute ieri mattina nello stabile, "conquistato" dalle sei famiglie nel 2014. Positivo l'incontro che si è tenuto all’interno del palazzo arcivescovile della Curia. Le famiglie alloggeranno per altri 10 giorni nell’Hotel Cortese a Ballarò, dove sono state ospitate la prima notte, a spese dell’Opera Pia. "In questi 10 giorni - si legge in una nota - si vedrà di provvedere ad un progetto di Housing per le famiglie, ovvero un affitto di sei mesi, sempre a carico della Curia".

Presenti all’incontro le famiglie sgomberate del comitato di lotta Prendocasa Palermo, altre realtà di lotta per la casa cittadine, padre Scordato e Mario Sedia (vicedirettore della Caritas), a sostituire la figura dell’Arcivescovo Lorefice, che in questo momento si trova a Baida per un ritiro. Adesso si verificherà la disponibilità per rivalutare la palazzina di via Siracusa e destinarla all’emergenza abitativa.

La soddisfazione dei centri sociali e del comitato Prendocasa su esito tavolo con la Curia: “Da anni - dice Giorgio Martinico - nei centri sociali Ex Karcere ed Anomalia portiamo avanti insieme al comitato Prendocasa una lotta dal basso alla crisi. Lo sportello antisfratto attivo al Centro sociale Ex Karcere ogni mercoledì pomeriggio ha permesso a tantissime famiglie in difficoltà economica di resistere agli sfratti. Oggi a Palermo ci sono più di 1.500 famiglie iscritte nella lista per l’emergenza abitativa e più di 10 mila che attendono l ’assegnazione di una casa popolare inserite in una graduatoria che non si rinnova da più di un decennio, e i numeri sono in drammatico aumento. Nei nostri spazi si ricostruisce dal basso la voglia di lottare per la dignità, e non possiamo che essere soddisfatti della volontà di dialogo da parte della Curia che si è dimostrata interessata a fronteggiare il problema dell’emergenza abitativa a Palermo, che oggi rappresenta uno dei nodi principali da sciogliere se si pensa a dare le giuste condizioni di vita e di welfare a tutti”.

“Il punto centrale è che ci si avvia finalmente verso la costruzione di un tavolo di discussione sul tema dell’emergenza abitativa a Palermo con i comitati di lotta per la casa, la Curia e l’amministrazione comunale” afferma Emmanuele Surdi, del Comitato Prendocasa “In ogni occasione abbiamo ribadito che fosse necessario costruire un momento di discussione per puntare i riflettori sul tema del diritto della casa a Palermo. Numerosi sono stati i cortei, i presidi, le iniziative insieme alle famiglie sotto sfratto, nei quali abbiamo sollecitato un momento del genere. Adesso è tempo che le istituzioni la smettano di nascondersi dietro ad un dito. Noi continueremo a resistere agli sfratti e agli sgomberi, ma è arrivato il momento che ogni organo competente si assuma la responsabilità di risolvere una situazione che a Palermo rappresenta uno dei problemi più spinosi per chi vive il peso della crisi".

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