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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cefalù / Contrada Obo

Campo da golf trasformato in stalla, sequestro della polizia a Gibilmanna

I sigilli sono stati apposti dagli uomini del commissariato di Cefalù diretto da Manfredi Borsellino. Più di 5 miliardi di vecchie lire spesi per un'opera, progettata negli anni '80, che non ha mai visto la luce. Denunciato un allevatore cefaludese

La Sicilia degli sprechi. Niente palline e legni, ma fieno ed escrementi. Doveva essere un campo da golf, invece è stato trasformato in una stalla. Sequestrata dalla polizia di Cefalù la  di contrada Obo a Gibilmanna. All'interno della struttura, mai inaugurata, sono state trovate una trentina di mucche. L’attività degli uomini diretti dal commissario Manfredi Borsellino ha portato alla denuncia a piede libero di un allevatore cefaludese cinquantenne, D.B.F.. Accusato di essersi impossessato di un edificio pubblico di proprietà comunale. (GUARDA IL VIDEO)

La struttura, nella quale sono stati spesi una valanga di soldi pubblici (circa 2,5 milioni di euro), era stata già oggetto di un sequestro da parte del commissariato di Cefalù nel marzo del 2010, quando fu trovata praticamente nelle condizioni di degrado e abbandono attuali. Allora, dopo che si era accertata anche la violazione dei sigilli apposti all’immobile (sequestrato anche in quella circostanza), si ebbe modo di verificare che i capi di bestiame che al suo interno trovavano ospitalità erano riconducibili ad un altro allevatore cefaludese, B.G. di anni 24, poi deferito alla Procura della Repubblica di Termini Imerese (il procedimento penale è tuttora in corso).

"Una volta accertato, anche attraverso fonti confidenziali, che l’immobile in questi anni continuava ad essere adibito a ricovero di animali - si legge in una nota della polizia - e stalla di capi di bestiame ma soprattutto a versare nel più totale degrado, ci si è determinati nuovamente al suo sequestro cautelativo. D’altra parte le stesse recinzioni apposte a suo tempo dal comune di Cefalù, cui questo Ufficio all’atto del sequestro operato nel marzo del 2010 aveva dato in giudiziale custodia l’immobile, sono risultate divelte e utilizzate come recinto per i nuovi capi di bestiame che avevano preso possesso impunemente di una struttura pubblica realizzata con i soldi dei contribuenti".

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Sequestro "Club house" a Gibilmanna

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E il sopralluogo di ieri mattina ha evidenziato ancora una volta lo stato di profondo abbandono e degrado di una struttura che era stata progettata e realizzata non certo per accogliere capi di bestiame. Oggi l’immobile è stato sottoposto nuovamente a sequestro perché sia interrotto il suo uso improprio e sussiste il fondato pericolo che la sua libera disponibilità possa aggravare le conseguenze dell’attività illecita commessa o agevolare la commissione di altri reati. Il servizio veterinario del Distretto di Cefalù ha subito collaborato con il Commissariato per conoscere la tracciabilità dei marchi auricolari e dei microchip di alcuni animali rinvenuti presso la struttura. Si è accertato che questi appartengono ad un allevatore cefaludese cinquantenne, il cui padre, poi deceduto, peraltro in passato aveva usato a pascolo l’enorme terreno circostante.

La storia di questa opera pubblica incompiuta inizia nei primi anni ’80 con un finanziamento dell’assessorato al Turismo e l’individuazione della contrada Obo da parte del comune di Cefalù per la realizzazione di un campo da golf con annessa una struttura servente. Acquisito il finanziamento si dette il via ai lavori che nel giro di pochi anni tuttavia si fermarono per un contenzioso tra il Comune e la ditta appaltante. L’opera, anche se incompiuta, fu definita nella sua essenzialità senza essere mai adibita allo scopo per il quale era stata progettata e realizzata.

Dopo che i costi di realizzazione erano ammontati a circa cinque miliardi delle vecchie lire, nel volgere di pochi anni, la struttura, abbandonata a se stessa e senza un’adeguata custodia da parte degli enti preposti, è stata vandalizzata e privata di tutti gli interni compresi finestre, infissi, arredi e sanitari. L’immobile venne quindi sequestrato una prima volta nel marzo 2010 e affidato alla giudiziale custodia del Comune di Cefalù. Oggi il nuovo sequestro.


 

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