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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

In Spagna "Mafia" è una catena di ristoranti, l'ira del Pd: "Ue intervenga"

Oltre 30 locali disseminati in tutta la nazione con appese ai muri fotografie di boss sanguinari e dove anche i seggioloni per i bambini hanno sopra l'immagine di Vito Corleone. Lo sdegno del deputato Anzaldo: "Chiedo all'Italia e all'Europa di protestare"

Dopo l'Austria e la Danimarca è il turno della Spagna. Ormai è un clichè in diversi paesi d'Europa che si divertono a "giocare" su una cosa sulla quale in realtà non si dovrebbe: la mafia. Sdegno da parte del Pd per la diffusione in Spagna della catena di ristoranti "Mafia". Lo fa per voce del deputato Marco Anzaldi che chiede alle istituzioni italiane e Ue, a partire dalle rispettive commissioni Antimafia, di protestare.

"Oggi, dalla prima pagina di un noto quotidiano apprendiamo che in Spagna, dal 2000 esiste una catena di ristoranti che si chiama 'Mafia', 34 locali disseminati in tutta la nazione, un luogo espressamente studiato per accogliere famiglie, disseminato di fotografie di boss sanguinari, dove anche i seggioloni per i bambini hanno sopra l'immagine di Vito Corleone (protagonista del film "Il Padrino" ndr). Un'azienda che tra l'altro patrocina anche gare sportive, rigorosamente intitolate alla mafia e sponsorizzate in joint venture con un marchio attento all'immagine come Coca Cola".

Quest'estate era esplosa la polemica della "pizza mafioso" a Copenhagen. Oltre a quella di Don Panino a Vienna, un locale dove irridevano le vittime della mafia dando nomi ai panini del tipo: Falcone grigliato, Impastato cotto nel barbecue.

"Un business dal successo inarrestabile, grazie anche, come ha dichiarato il responsabile della comunicazione, alla totale assenza di proteste ufficiali da parte del nostro Paese, un assordante silenzio che dura da 14 anni. Sarebbe opportuno - ha affermato in una dichiarazione Anzaldi - che dalle istituzioni interessate, nazionali ed internazionali, ministri, la presidente Rosy Bindi e la presidente Sonia Alfano, arrivasse un'inequivocabile presa di posizione su questo presunto silenzio assenso vantato dall'azienda spagnola, nel rispetto di tutte le vittime, dei loro familiari e di tutti coloro che quotidianamente sono impegnati nella lotta alla mafia”.

"La lotta alla mafia - ha aggiunto- passa anche dal contrasto al commercio di gadget che inneggiano a noti boss, di panini che portano il nome di giudici e magistrati uccisi, di pizzerie e ristoranti che trasformano un'organizzazione criminale in un brand di successo". E "sarebbe bene poi ricordare tutti, istituzioni nazionali ed internazionali e mondo della comunicazione, che se si è riusciti a fare un primo passo nella lotta alla mafia lo si deve a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino e anche alle grandi iniziative messe in campo dopo la loro morte, una tra tante, quella dei lenzuoli bianchi”.

"Forse - ha proposto il deputato Pd- sarebbe il caso di mettere in atto una vasta operazione di volantinaggio davanti a questi locali spagnoli, distribuendo alle famiglie che entrano la fotografia di quel bambino che amava andare a cavallo e che la mafia ha strangolato e sciolto nell'acido. Perché la mafia - conclude Anzaldi - non è quella dei film di Coppola, la mafia è aberrazione e non possiamo accettare che diventi il marchio dell'Italia nel mondo”. Fonte: TmNews

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