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Cronaca

Il caso Shalabayeva e la condanna di Cortese, l'M5S: "Ablyazov era un criminale, non un rifugiato"

I ministeri dell'Interno, della Giustizia e degli Esteri hanno risposto all'interrogazione di 5 parlamentari: "Il presunto dissidente kazako non era in possesso di alcun permesso valido per stare in Italia, era ricercato per gravi crimini commessi in altri Paesi". All'ex questore sono stati inflitti 5 anni in primo grado

A più di quattro mesi dall'interrogazione parlamentare presentata da cinque parlamentari del Movimento 5 Stelle sul caso Shalabayeva, sono arrivate le risposte dai ministeri dell'Interno, della Giustizia e degli Esteri. E sono risposte che sollevano dubbi sulle condanne degli imputati, tra cui l'ex questore di Palermo, Renato Cortese, per quello che è stato definito dai giudici del tribunale un "rapimento di Stato", cioè il trattenimento e l'espulsioone di Alma Shalabayeva, la moglie del presunto dissidente kazako Muktar Ablyazov, e della figlia. E il punto sarebbe proprio la posizione di Ablyazov: "Non fu mai rifugiato politico, era ricercato per crimini commessi in diversi Paesi".

Ad affermarlo in una nota sono proprio i deputati che avevano formulato l'interrogazione, Caterina Licatini, Francesco D'Uva, Elisabetta Barbuto, Aldo Penna e Davide Aiello: in base alle informazioni ricevute dai ministeri, infatti, Ablyazov sarebbe stato un criminale ricercato per gravi reati finanziari e non un rifugiato politico. Secondo quanto affermano i parlamentari "Ablyazov non possedeva alcun permesso valido per stare in Italia e la sua presenza risultava da una nota pervenuta dall'Interpol di Astana con cui si comunicavano le ricerche in atto per i reati di truffe e appropriazione indebita di grosse somme".

Cortese era stato condannato a 5 anni e subito rimosso dall'incarico a Palermo, dove per anni, prima di diventare questore, ha dato la caccia a latitanti di primissimo piano di Cosa nostra, fino a catturare nel 2006 il boss Bernardo Provenzano. Alla luce delle informazioni fornite dopo l'interrogazione, i deputati rimarcano che "diventa ancora più grottesca la sentenza nei confronti di Cortese e altri eccellenti servitori dello Stato per l'espulsione di Shalabayeva, ritrovata dalle autorità in possesso di passaporto con evidenti segni di contraffazione". 

"Mi auguro – ha dichiarato Barbuto – come già hanno chiesto tutti i colleghi del Movimento 5 Stelle firmatari dell'interrogazione, che i dati che dimostrano i trascorsi e gli intenti criminali di Ablyazov, contribuiscano anche a riabilitare tutti coloro che hanno dovuto subire un'ingiusta condanna per i compiti svolti con decoro nell'esercizio delle proprie funzioni".

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