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Cronaca

L'inchiesta su Basile, l'ex amante ora chiede 300 mila euro

Il presidente della Ksm si è detto pronto a riconoscere il figlio avuto dalla sua ex dipendente e a pagare 15 mensilità, così come stabilito dal giudice. Ma la donna tramite i suoi avvocati ha alzato il tiro

E’ disposto a riconoscere il figlio avuto dalla sua ex dipendente, Valentina Giunta, ed anche, come stabilito dal giudice, a versare alla donna quindici stipendi per chiudere la causa nata dal suo licenziamento. Elementi che hanno portato il gip Filippo Serio ad attenuare la misura cautelare emessa a novembre a carico del presidente della Ksm, Rosario Basile: non più l’obbligo di dimora a Milano, ma il divieto di soggiorno a Palermo.

La vicenda giudiziaria che aveva fatto finire nella bufera Basile è però tutt’altro che conclusa. Da una parte perché le indagini del sostituto procuratore Siro De Flammineis, che lo accusa di aver messo in atto un piano fatto di violenze e ritorsioni contro Giunta proprio per evitare di riconoscere il bambino, sono ancora in corso, e dall’altra perché la donna chiede ora 300 mila euro per chiudere sia il procedimento civile che quello davanti al giudice del lavoro.

Agli avvocati di Basile (Nino Caleca, Antonino Ingroia, Roberto Mangano e Francesca Russo), infatti, Giunta, attraverso il suo avvocato, ha fatto recapitare una lettera in cui ritiene che “una somma onnicomprensiva di 100 mila euro” – anche  “considerando che potrebbe essere interesse della società porre fine alla vicenda anche a mezzo silenzio stampa da parte della lavoratrice” - possa ritenersi “di diritto per la tacitazione di ogni pretesa in relazione alla controversia di lavoro”.

Una proposta che per i legali di Basile non sarebbe accettabile. In sede civile, invece, nella causa per il riconoscimento del bambino, Giunta ha invece chiesto anche 200 mila euro a titolo di risarcimento dei danni. Basile era stato arrestato a settembre e poi scarcerato dopo qualche settimana proprio in relazione a questa vicenda privata. A metà novembre, però, gli era stata notificata un’altra ordinanza.
 

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