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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Vaiolo delle scimmie: due casi sospetti al Policlinico 

Si tratta di due giovani migranti arrivati dall'Agrigentino. Il tampone per le analisi di entrambi i pazienti è stato inviato al laboratorio di virologia dell’ospedale Spallanzani di Roma. L'infettivologo Cascio: "C'è da stare attenti, ma non da preoccuparsi"

Due casi sospetti di vaiolo delle scimmie al Policlinico di Palermo. Si tratta di due giovani migranti arrivati oggi dall'agrigentino dove è ospite di un centro di accoglienza. A confermarlo a PalermoToday è l'infettivologo Antonio Cascio, professore ordinario e direttore dell'unità Malattie infettive del Policlinico. "E' atteso per domani l'esito dei prelievi effettuati sul 17enne che presenta delle lesioni agli arti". Il tampone per le analisi di entrambi i pazienti è stato inviato al laboratorio di virologia dell’ospedale Spallanzani di Roma.

La malattia contagiosa di origine virale dunque potrebbe essere arrivata anche nell'Isola. "C'è da stare attenti - tranquillizza l'esperto - ma non da preoccuparsi. Non si diffonde facilmente come il Covid, ma ci si contagia dopo un contatto stretto. Non è però possibile - conclude Cascio - prendere nessun accorgimento, solo si consiglia di evitare i rapporti sessuali con gli sconosciuti".

Ma quali sono i sintomi più comuni? Come riporta l'Ecdc, negli esseri umani il vaiolo delle scimmie si manifesta in maniera più lieve rispetto al vaiolo. Inizia con febbre, mal di testa e dolori muscolari. Come distinguere il vaiolo delle scimmie dal vaiolo? La principale differenza tra i sintomi che riguarda i recenti contagi è relativa all'ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia), che invece non avviene nella malattia "classica". Il periodo di incubazione solitamente è di 7-14 giorni, ma può arrivare anche a 21. 

I principali sintomi del vaiolo delle scimmie evidenziati dall'Ecdc

Febbre
Male alla testa
Dolori muscolari
Mal di schiena
Linfonodi ingrossati
Brividi

Inoltre, entro i primi tre giorni dalla comparsa della febbre il paziente sviluppa un'eruzione cutanea, che spesso inizia dal viso per poi diffondersi sul resto del corpo. La gravità delle lesioni progredisce con il passare del tempo, fino a raggiungere lo stato di pustole e infine croste. La malattia dura in genere tra le due e le quattro settimane, e in Africa uccide un paziente su dieci.

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