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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Migliaia di case confiscate, nessuna assegnata a poliziotti: protesta della Consap

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Oggi il sindacato di polizia Consap e la cooperativa Cops hanno protestato con un sit in sotto la sede di Palermo dell’Agenzia ai Beni Confiscati e Sequestrati alla Mafia, in via Vann’Antò. Dopo le recenti dichiarazioni del Direttore dell’Agenzia Nazionale, Postiglione (“a Palermo abbiamo piu' di 3.000 immobili fermi perchè nessuno li vuole, e la gente va a occupare le case perchè ne ha bisogno”) i poliziotti ritengono che la misura sia davvero colma.

Da oltre due anni è in vigore la legge 159/2011, il cosiddetto “Codice Antimafia” che all’art. 48 comma 6 recita: “... Il personale delle Forze armate e il personale delle Forze di polizia possono costituire cooperative edilizie alle quali è   riconosciuto il diritto di opzione prioritaria sull'acquisto dei beni destinati alla vendita” .   Questo articolo di legge è stato totalmente ignorato. Dopo l’entrata in vigore del Codice Antimafia, i poliziotti si sono costituiti in una Cooperativa dando vita così alla “COPS SRL” , la cui finalità è appunto l’acquisto dei beni confiscati alla mafia.

Case confiscate, la protesta della Consap

Purtroppo, l’obiettivo finora non è stato raggiunto a causa di una mancata volontà da parte dei responsabili delle Istituzioni e fra questi il Direttore dell’Agenzia ai Beni Confiscati alla Mafia, che ad oggi non ha avviato nessuna procedura in merito - dichiara seccamente Domenico Milazzo Segretario Provinciale del Sindacato di Polizia Consap. L’unica volontà mostrata è stata quella di non procedere secondo i criteri della citata legge, ma di ostacolarne ogni possibile avvio. In tal senso è intollerabile che l’Agenzia ai beni confiscati si rifiuti perfino di incontrare i poliziotti soci della   Cooperativa, continua Milazzo.

Un incontro servirebbe a spiegare meglio la soluzione di grossi problemi in tema di   vero utilizzo dei beni confiscati e quello degli alloggi che purtroppo non risparmia neanche le famiglie dei poliziotti. Molte famiglie di poliziotti, a causa della crisi, sono in grosse difficoltà economiche, è vero anche che qualcuno sia stato costretto a rivolgersi alla Caritas per arrivare a fine mese! Per quanto riguarda Palermo in particolare è tristissimo che la Questura abbia avuto in dotazione dall’agenzia, alcuni anni fa, circa 30 appartamenti provenienti dalla confisca. Appartamenti che non sono stati mai utilizzati o assegnati a chi ha bisogno nonostante i continui interventi della Consap.... E alla fine alcuni di questi sono stati occupati   abusivamente.

Questa situazione appare paradossale - rincara la dose Igor Gelarda, Dirigente Nazionale della Consap - soprattutto all’indomani delle dichiarazioni di Postiglione in Commissione speciale antimafia in Lombardia. Migliaia di alloggi in Sicilia che costano tantissimo allo Stato e che non vengono assegnati a nessuno, sono una sconfitta nella storia della lotta alla Mafia. Beni sequestrati alla Mafia ma assolutamente improduttivi, anzi a volte costosi e quindi dannosi e inutili per le finanze statali! E poi chi più dei poliziotti, che hanno pagato con tributi di sangue la lotta alla mafia,   avrebbero diritto a questi appartamenti? Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia Segreteria Provinciale Palermo.

Qualche giorno fa e a conferma di quanto denunciato dalla Consap, l’Agenzia dei Beni Confiscati alla presenza del Ministro dell’Interno, ha assegnato 530 beni confiscati ad associazioni e cooperative senza scopo di lucro. La cosa assurda è che siano stati dati altri appartamenti alla questura di Palermo, in aggiunta ai 30 che da vent’anni non   sono mai riusciti ad assegnare. A questo punto, dichiarano dalla Consap, non possiamo fare altro che protestare contro l’atteggiamento di una istituzione disattenta e incapace perfino di ascoltare coloro che quotidianamente offrono davvero la propria vita per il bene comune.

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