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Giovedì, 28 Marzo 2024
Tribunale / Politeama / Via Emerico Amari

"Anziani picchiati e umiliati all'ospizio Bell'Aurora", confermate le condanne per la titolare e 5 operatrici

Regge in appello la sentenza emessa l'anno scorso con l'abbreviato a carico dello staff della casa di riposo di via Emerico Amari. L'amministratrice, Maria Cristina Catalano, dovrà scontare 8 anni. Vista la gravità dei maltrattamenti, la guardia di finanza era intervenuta in pieno lockdown eseguendo gli arresti. Alle vittime anche un messaggio del Papa

Persino il Papa aveva deciso di mandare un messaggio agli anziani ospiti della casa di riposo "Bell'Aurora" di via Emerico Amari, picchiati e umiliati al posto di essere accuditi con pazienza. Adesso la quarta sezione della Corte d'Appello ha confermato le sei condanne inflitte in primo grado con il rito abbreviato alla titolare della struttura e a cinque operatrici, accusate di maltrattamenti.

Nello specifico, il collegio presieduto da Vittorio Anania, ha inflitto 8 anni di carcere alla responsabile dell'ospizio, Maria Cristina Catalano (che aveva confessato, spiegando però che non si sarebbe resa conto dei suoi gesti perché in una fase di "forte stress"), 6 anni la pena confermata per Antonia Di Liberto (che avrebbe percepito anche - con dichiarazioni false, secondo l'accusa - il Reddito di cittadinanza), 4 anni e 5 mesi e 10 giorni per Rosaria Florio, 4 anni 2 mesi e 20 giorni per Anna Monti, 4 anni e 2 mesi per Valeria La Barbera e 3 anni un mese e 10 giorni per Vincenza Bruno

Confermate anche le provvisionali da 30 mila euro a ciascuna delle parti civili, ovvero tre anziani e i parenti di un'altra vittima, la suocera del pentito Gaspare Spatuzza, deceduta perché - secondo l'accusa - non sarebbe stata assistita per tempo dagli operatori della casa di riposo. La sentenza emessa il 29 marzo dell'anno scorso dal gup Annalisa Tesoriere ha dunque retto integralmente.

Nella casa di riposo torna il sorriso: "Gli anziani ora sono felici"

L'inchiesta "Riposi Amari" era stata coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Anna Battaglia e, ad aprile del 2020 - in pieno lockdown - erano scattati sei arresti. La casa di riposo, proprio per evitare che gli anziani si ritrovassero senza un tetto e senza assistenza, era stata posta in amministrazione giudiziaria e affidata all'avvocato Marco Zummo.

"Devi morire, devi crepare, mi fai schifo", è così che solitamente le imputate si sarebbero rivolte alle vittime. "Se tu ti muovi di qua, io ti rompo una gamba, così la smetti... Zitta e muta", "devi morire, devi buttare veleno" e "per quanto mi riguarda può anche crepare", questo il contenuto di alcune intercettazioni. La guardia di finanza non aveva esitato infatti a definire lo scenario "raccapricciante", fatto di "crudeltà" e portato avanti con "indole spietata".

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