L'impianto pubblicitario della discordia alla Cala, il Comune: "E' abusivo"
A dirlo è l'Amministrazione in una nota dopo il sopralluogo eseguito insieme alla polizia municipale che ha messo tutto nero su bianco e inviato un'informativa in Procura. Mirri: "Tutto regolare dal 1981". L'assessore Piampiano: "Necessario che il Consiglio approvi il piano delle pubblicità"
Impianto autorizzato si o no? Con o senza il nulla osta vincolante? L’installazione di un pannello luminoso alla Cala da parte della società Damir, al margine di un’area sottoposta a vincolo archeologico, è diventata da giorni oggetto di discussioni, polemiche, richieste di documenti e accertamenti. A sollevare il caso sono state l’associazione Comitati civici e la Pro Loco "Nostra donna del Rotolo Vergine Maria", ottenendo come primo risultato un immediato sopralluogo della polizia municipale che ha relazionato e inviato tutto in Procura. Dalla Damir passano subito al contrattacco: "E' tutto regolarmente autorizzato dal 1981. La scorsa settimana - spiega Dario Mirri a PalermoToday - abbiamo dato comunicazione del cambio da impianto classico a innovativo. Si ci faranno un verbale faremo valere le nostre ragioni. Si tratta di autorizzazioni precedenti all'apposizione dei vincoli e al nuovo Codice della strada, non serve altro".
Per montare l’impianto è stato rimosso quello precedente, un pannello 4x6 (prima installato sua via Crispi e poi su via Fratelli Cianciolo) riconducibile alla società Area 4, che per ammissione di Mirri "fa parte dello stesso gruppo". Sono bastate 48 ore, una squadra di operai e un mezzo con braccio meccanico e cestello, e davanti al Mercato Ittico è comparso il nuovo pannello luminoso. Dalla Soprintendenza fanno sapere che non risulta esserci alcuna autorizzazione: "La competenza ad ogni modo è del Comune e del Suap, i quali sanno che ogni installazione nel centro storico deve essere autorizzata preventivamente da noi, alla luce di progetti e relazioni dettagliate". Sul punto è intervenuto, sui social, il capoarea Nicola Di Bartoloemo: "In centro storico non si possono autorizzare nuovi cartelli pubblicitari, i vigili urbani hanno l’obbligo di verificare la regolarità dell’impianto".
Nella prima mail pec inviata alla Soprintendenza e al Comando di polizia municipale le associazioni segnalavano una “mega struttura pubblicitaria di dimensioni abnormi, in un’area archeologica sotto tutela, in violazione del Codice per la tutela dei beni culturali e del Codice della strada”. Aggiungendo poi che era stata fatto anche un magrone di cemento per creare la base alla struttura. Alla prima mail si è aggiunta una richiesta di accesso agli atti firmata dal consigliere Paolo Caracausi (Mov139) e inviata questa mattina all’assessore comunale al Suap Leopoldo Piampiano che ha attivato gli uffici per le verifiche necessarie. "Questa vicenda - afferma l'assessore tramite una nota - sottolinea ancora una volta la necessità che il Consiglio comunale approvi quanto prima il nuovo regolamento sulla pubblicità, quale strumento e riferimento per tutti gli operatori del settore".
"Appreso dai social dell’installazione di un pannello pubblicitario di fronte al Mercato Ittico, in zona archeologica, considerato che fino a quando - scrive Caracausi - non viene approvato il nuovo regolamento sulla pubblicità dal Consiglio nessun nuovo impianto può essere concesso, soprattutto in centro storico, si chiede di sapere: 1) quante pratiche sono state presentate, da gennaio ad oggi, quante le pratiche autorizzate e quante rinnovate; 2) per quanto concerne il menzionato pannello chi ha autorizzato, se la procedura è corretta e se rispetta le norme di attuazione della pubblicità".
Alcuni nodi infatti potrebbe riguardare alcuni dettagli, sottigliezze che possono fare a differenza. E’ un nuovo impianto o è stata rinnovata la precedente autorizzazione? Era regolare già allora? In virtù del passaggio dalla società Area 4 e la Damir, andrebbe considerata come nuova installazione? Era contemplata o ammissibile la variazione da pannello illuminato (con potenti fari a led) a luminoso (una sorta di grande led wall)? Domande alle quali gli uffici comunali dovranno trovare una risposta, in attesa che l’autorità giudiziaria si esprima su eventuali ipotesi di reato e sulla necessità di smontare tutto.
Intanto proprio questa mattina, fanno sapere dal Comune, la Damir stava installando un nuovo impianto simile a quello della Cala nella zona di via Empedocle Restiva. Questa volta però la polizia municipale ha giocato d'anticipo e ha bloccato i lavori della struttura che avrebbe creato "un intralcio alla circolazione pedonale". "Non mi risulta - aggiunge Mirri - che ci sia stata alcuna verifica su questo impianto". Impianto che anche in questo caso, per il Comune, è da considerarsi abusivo.