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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cartella esattoriale notificata alla convivente, il giudice annulla il pagamento

Inps e Inail avrebbero dovuto recuperare un credito di 51.300 euro per alcuni contributi. Il giudice però ha invalidato il pagamento perché al contribuente non è stata inviata alcuna raccomandata informativa. Le cartelle così sono andate prescritte

La cartella esattoriale viene notificata alla sua convivente e il giudice annulla il pagamento. Lo ha stabilito il tribunale di Palermo, sezione lavoro, che ha deciso che quei contributi che spettavano a Inps e Inail non devono essere più corrisposti perché tutti i vari avvisi di addebito, tra raccomandate e cartelle esattoriali, erano stati notificati al familiare che, essendo un soggetto differente dall’effettivo destinatario, non aveva alcun obbligo. Sarebbe stato necessario invece effettuare una doppia notifica, alla convivente e al contribuente, inviando una raccomandata informativa al reale destinatario della cartella.  

Gabriele Tarantino-2È il 2017 quando G.D.A, difeso dall’avvocato Gabriele Tarantino, presenta opposizione per il pagamento di una cartella esattoriale dall’ammontare complessivo di 51.300 euro. “Cartelle prescritte” è il filo conduttore della difesa. Riscossione Sicilia, incaricata del recupero di queste cartelle risalenti al 2011 e al 2012, avrebbe mandato tre anni dopo una comunicazione preventiva di ipoteca, formalizzando di fatto il primo atto interruttivo della prescrizione. Una raccomandata informativa però destinata alla compagna e a cui non ha fatto seguito alcuna effettiva prova dell’invio. Se una cartella viene notificata ad un soggetto diverso dal destinatario, dice il giudice, è infatti necessario che allo stesso sia comunicato tramite raccomandata informativa e che venga provato l’invio.

Così, in assenza di prova della notifica di raccomandate o comunicazioni che interrompano il termine di prescrizione fissato a cinque anni, l’intimazione di un pagamento va considerato prescritto e dunque annullato per legge. In altre parole, chi riscuote il credito deve provare di aver realmente inviato un sollecito che interrompa il decorrere della prescrizione, chi invece deve saldare un debito ha il diritto di ricevere in prima persona tutte le raccomandate a lui intestate. Altrimenti, a chi non formula né prove né doppie notifiche, così come tra gli oneri di Riscossione Sicilia, toccherà pagare, oltre che perdere il recupero di un credito che ammonta a più di 50mila euro, anche le spese processuali di 3mila euro.

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