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Cronaca

Università, protesta contro i rincari di bollette e affitti: "Studiare è un diritto o un lusso?"

La manifestazione davanti agli uffici dell'Ersu, che il 23 settembre ha pubblicato le graduatorie dei posti letto: "Ancora una volta tanti 'idonei non assegnatari' stanno per essere sfrattati. Dopo tre anni con gli studentati vuoti, perché l'ente non ha chiesto finanziamenti per la ripresa post pandemica?"

Protesta stamani all’Università contro i rincari di bollette e affitti. Gli studenti hanno manifestato davanti gli uffici dell'Ersu. "Quanto costa il nostro futuro?", chiedono. Infatti, mentre il costo degli affitti a Palermo aumenta e le bollette volano alle stelle, "neppure l’Ersu, l'ente regionale che dovrebbe garantire il diritto allo studio, riesce ad assicurare copertura economica a tutti gli studenti che ne avrebbero bisogno. E' una battaglia antica all'Università di Palermo, è quella degli idonei non assegnatari di borse di studio e posti letto", spiegano i manifestanti.

"Le speculazioni delle multinazionali dell'energia dimostrano che, come sempre, i costi delle crisi vengono interamente scaricati verso il basso fino a impedirci di accedere al nostro diritto allo studio, schiacciati dai sacrifici che noi studenti e le nostre famiglie dovremo compiere", dice Giovani Castronovo, fuori sede di Palma di Montechiaro e uno dei fondatori della campagna "Studenti in lotta - Noi non paghiamo".

"Caro affitti, caro bollette, tasse universitarie e le spese (tutte a carico nostro) per il trasporto urbano e per i materiali didattici. Il 23 settembre sono state pubblicate dall’Ersu di Palermo le graduatorie degli studenti assegnatari di posto letto - spiega Castronovo -. Ancora una volta abbiamo visto apparire la dicitura di 'studente idoneo non assegnatario'. L’Ersu, che dopo tre anni accademici in pandemia in cui gli studentati erano vuoti e gli enti preposti al diritto allo studio avevano la possibilità di richiedere finanziamenti di diverso tipo per la ripresa dalla crisi post pandemica, anche quest’anno presenta la procedura di sfratto a molti studenti che non risultano più assegnatari di posto letto (nonostante siano idonei) e devono lasciare le proprie camere in una settimana. Ci chiediamo se studiare sia ancora un diritto o sia piuttosto diventato un lusso", conclude.

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