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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carini / Corso Garibaldi

Carini, accoltellò a morte il padre: pena ridotta a 10 anni

Così hanno deciso i giudici della corte d'Assise d'appello per Stefania Bologna. Nel novembre 2015 fu lei a sferrare 12 colpi a suo padre Francesco (70 anni) che le rimproverava di passare troppo tempo al computer e sui social network

Non ha retto dopo l’ennesimo rimprovero per aver trascorso troppo tempo davanti al computer e in preda a un raptus si è scagliata contro il padre sferrandogli 12 coltellate. I giudici della corte d’Assise d’appello hanno confermato la condanna e ridotto a 10 anni la pena per Stefania Bologna, oggi quarantenne, imputata per l’omicidio del padre Francesco (70 anni), ucciso in casa nel novembre 2015 a Carini. Non riconosciuta l’aggravante della premeditazione.

Le immagini dal luogo del delitto: video

A fermare la donna, condannata in primo grado a 15 anni, sono stati i carabinieri non lontano dalla loro abitazione in corso Garibaldi, dove il settantenne è stato trovato morto in un lago di sangue. Le prime frasi rivolte ai militari da parte di Stefania Bologna erano servite per chiarire il clima di tensione vissuto in casa. A influire sull'accaduto il delicato stato psicofisico della donna che in passato, oltre ad essere affidata agli specialisti del servizio di salute mentale di Carini, aveva pure tentato il suicidio.

La donna non aveva mai accettato il trasferimento dallo Zen a Carini, dove il padre aveva deciso di vivere. E così, dopo un primo periodo trascorso in un appartamento nella zona delle case popolari, si erano spostati in centro. L’avvocato della donna, Giampiero Santoro, ha portato avanti la tesi che la dell’infermità mentale facendo leva su una consulenza psichiatrica e un "diario" clinico nel quale sarebbe stato annotato l’andamento della sua situazione.

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