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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Calatafimi / Via Cappuccini

Cimiteri, 800 posti ai Cappuccini: arriva l'ok della Sovrintendenza

Il progetto prevede lo sfruttamento di un'area dietro il camposanto. Paradosso ai Rotoli: 600 urne cinerarie libere, ma cento salme in deposito. Eppure la Chiesa ammette la cremazione dal 1963

E’ arrivato il sì della Sovrintendenza ai beni culturali all’ampliamento del cimitero dei Cappuccini. Il progetto di massima prevede la costruzione di circa 800 nuovi posti in due tempi con gara da affidare ad un’impresa edile. L’area in cui dovrebbe sorgere la nuova ala del caposanto sfrutta un terreno dietro il cimitero dei Cappuccini, utilizzato circa un secolo fa per il ricovero degli antichi carri funebri, vere e proprie carrozze trainate da cavalli. “Adesso – ha dichiarato l’assessore comunale ai Servizi cimiteriali Roberto Clemente – che la Sovrintendenza ha dato il suo assenso di massima potremo procedere con la realizzazione di un progetto più articolato e più preciso”.

Ci vorrà ancora del tempo, dunque. Al contrario, invece, sono immediatamente disponibili circa 600 posti per urne cinerarie al cimitero di Santa Maria di Gesù ed una trentina a Santa Maria dei Rotoli. Quasi un paradosso se si pensa alle oltre 100 salme che giacciono senza sepoltura, accatastate all’interno della Sala Bonanno, il deposito del cimitero di Vergine Maria. “Qualsiasi preconcetto sulla cremazione – ha spiegato Gabriele Marchese, direttore Impianti cimiteriali del Comune – è pura fantasia. La Chiesa ammette questa pratica già da tanto tempo”. Nel 1963 Papa Paolo VI, con apposita bolla, dichiarò la libertà della pratica cremazionista, perché “non tocca l'anima, non impedisce all'onnipotenza divina di ricostruire il corpo”.

Nel 1968, con il decreto "Ordo Exsequiarum", la Santa Congregazione per il Culto Divino stabilì definitivamente la concessione del rito e delle esequie cristiane a coloro che avessero scelto la cremazione, pur riconfermando il rispetto per il patrimonio del passato a proposito della sepoltura dei cadaveri. Come espresso da un discorso di Papa Paolo VI, pronunciato il 14 ottobre: “Dovrà dirsi saggia riforma quella che sarà in grado di armonizzare convenientemente il vecchio col nuovo.”
 

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