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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Arenella-Vergine Maria / Via Papa Sergio I

Arenella, lavori in un'ex fabbrica: liquido "misterioso" sversato nel terreno, scatta il sequestro

Nel terreno in via Papa Sergio I sorgeva uno stabilimento dove si produceva lievito di birra. Gli agenti del Nopa della polizia municipale hanno messo i sigilli in una parte del cantiere dopo le segnalazioni da alcuni residenti

Hanno bucato alcuni silos all’interno di un cantiere dell’Arenella sversando nel terreno decine di litri, forse centinaia, di un liquido nero e melmoso. Gli agenti del Nucleo operativo di Protezione ambientale della polizia municipale hanno sequestrato nei giorni scorsi un’area in via Papa Sergio I dove una società sta costruendo, al posto dell’ex fabbrica di lievito di birra, un nuovo supermercato. Il sequestro preventivo deve ancora passare al vaglio del giudice che dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento disposto dal pm.

A sollevare il caso i residenti che - come raccontano - da settimane lamentano "bruciore agli occhi e un odore intenso e acre". Alcuni di questi hanno anche ripreso con lo smartphone alcune fasi di lavoro nel cantiere. In un video inoltrato alla redazione di PalermoToday viene mostrato un macchinario edile che distrugge uno dei due silos in metallo facendo uscire il liquido direttamente nel terreno. "Ci è stato riferito - racconta un cittadino - che si tratta di melassa, ma chiaramente noi non possiamo sapere se è davvero così e possiamo solo fidarci o pretendere una spiegazione".

La segnalazione è stata raccolta da Antonino Randazzo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto lumi al Comune. Alla sua mail ha risposto Luigi Galatioto, dirigente dello Sportello unico delle attività produttive ed ex vicecomandante della polizia municipale, fornendo alcun dettagli: si tratta di un’area ricadente in zona D1 (Area insediamenti produttivi esistenti) per la quale la società "L’arcipelago srl" ha chiesto il permesso di costruire a luglio dello scorso anno. Per i lavori è stato richiesto il nulla osta alla Soprintendenza, poi ottenuto con il silenzio assenzo alla scadenza del termine dei 120 giorni.

Dunque per quanto riguarda permessi e licenze, da un primo controllo, sembra essere tutto in regola. Resta invece da chiarire quale fosse il contenuto di quei silos e quale procedura sia stata seguita. Per questa ragione è stato richiesto l’intervento del personale dell’Arpa che ha prelevato alcuni campioni di terreno e di quel liquido per eseguire gli esami di laboratorio e stabilirne la composizione chimica, così da verificare eventuali rischi legati all’inquinamento - data la vicinanza al mare - delle falde acquifere.

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