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Cronaca

Gay e "famiglie tradizionali" nelle pubblicità: "Palermo è pronta"

E' la campagna della Tokay Creative Studios per un'azienda di arredo casa. Antonio Rao: "Volevamo ridisegnare l'immagine del committente per comunicare un messaggio: ognuno è libero di scegliere"

Non credevano di destare tanto scalpore con una pubblicità incentrata sulla libertà di scegliere, ma l'effetto determinato dalle immagini in cui vengono rappresentate anche coppie omosessuali è stato dilagante. E poco cambia se al centro delle mega affissioni ci siano due uomini, due donne o una "famiglia tradizionale". Si tratta dell'ultima campagna della Tokay Creative Studios realizzata per conto di un'azienda locale specializzata in ceramiche e arredo bagni. "Probabilmente tutto ciò non avrebbe avuto tutta questa eco da altre parti - spiega Antonio Rao, l'imprenditore a cui fa capo l'azienda di comunicazione -, ma allo stesso tempo ritengo che Palermo sia ormai pronta per questo genere di idee".

L'intenzione era quella ridisegnare l'immagine del committente, il cui punto vendita è sempre stato considerato come riservato ad un'elite, "quando invece si tratta di un posto accessibile a tutti - spiega Rao - sia economicamente che emotivamente". Il claim parla chiaro: "Liberi di scegliere". Nelle tre diverse declinazioni pubblicitarie troviamo due coppie gay ed una "famiglia Mulino Bianco". I due uomini fotografati in un caldo abbraccio sono Salvo Schiavo e Marco Carbonaro, una delle prime coppie omosessuali palermitana partita alla volta della Grande Mela per coronare il loro sogno con il fatidico "sì". "In una città come Palermo tutto ciò ha avuto un grosso richiamo - spiega Rao -, esattamente come le campagne realizzate da Benetton lo hanno a livello nazionale".

"Tutto è nato dopo un brain storming - continua il creatore di Tokay Creative Studios - al termine del quale si era pensato di optare non per un abbraccio, di certo impossibile da mal interpretare, bensì per un bacio. Con il senno di poi, dato lo scalpore suscitato dalla campagna, siamo contenti di aver fatto questa scelta. Per quanta apertura mentale ci possa essere crediamo di aver fatto bene per i più piccoli che, nelle loro passeggiate in città, non avrebbero avuto le basi per comprendere determinati messaggi". Ma questo è solo uno dei lavori realizzati dall'azienda di comunicazione visiva nata tre anni fa, la stessa che alle scorse elezioni comunali "candidò" provocatoriamente Rocco Siffredi come sindaco: "Ci chiamò da Budapest dopo aver visto la campagna pubblicitaria - conclude Rao - ed era molto divertito".

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