Scuola, perde il posto e vende tutto La vita da precario di un bidello
Calogero Fantauzzo, una moglie e quattro figli, ha iniziato ieri lo sciopero della fame davanti alla sede della Regione in piazza Indipendenza. "Costretto a dire bugie a mio figlio"
“Papà mi compri il succo di frutta?”. “No, piccolo il supermercato è chiuso, vediamo domani”. Ci sono bugie che fanno più male di altre a chi le pronuncia. Calogero Fantauzzo, 46 anni, bidello palermitano precario, prova spesso il dolore di non accontentare i desideri (anche quelli più piccoli) dei figli. Ha perso il posto a scuola ed è stato costretto a vendere tutto, perfino la fede nuziale per sostenere le spese quotidiane della sua famiglia, una moglie e quattro figli.
Calogero Fantauzzo ha cominciato lo sciopero della fame insieme ad altri colleghi di malasorte, sistemando una tenda da campeggio davanti alla sede della Regione, in piazza Indipendenza. Una protesta contro i tagli che stanno riducendo del 17 per cento il personale Ata in servizio e che è dislocata in tre luoghi diversi della città: davanti all’Ufficio scolastico regionale (ex Proveditorato agli studi) di via Praga, davanti alla Prefettura in via Cavour e, appunto, di fronte alla Presidenza della Regione.
Ha sopportato e sopporta di tutto, Calogero Fantauzzo, ma quelle bugie al figlio più piccolo proprio no. “Gli dico che il supermercato è chiuso – afferma – ma poi cerco subito i soldi per comprarglielo l’indomani”.