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Cronaca

Domenica Palermo potrebbe raggiungere i 42 gradi: "Superata la soglia della sopravvivenza"

Ci sono posti nel mondo, tutt'altro che disabitati, dove il termometro ha superato il limite entro cui il corpo riesce a raffreddarsi. E anche in Italia la prossima sarà una settimana infernale. Il segreto del meteorologo Corazon: "Doccia tiepida prima di dormire"

Da un lato alluvioni e inondazioni, dall’altro siccità estrema e caldo che raggiunge livelli insopportabili. Mai come nell’estate 2021 i timori relativi al cambiamento climatico e al surriscaldamento globale si rispecchiano nel clima. Sul fronte temperature, i segnali più preoccupanti arrivano dal Pakistan, dove nei giorni scorsi il caldo è diventato, letteralmente troppo caldo perché sia garantita la sopravvivenza. A Jacobabad, nella provincia del Sindh, il termometro ha superato i 52 gradi centigradi con una combinata di caldo e umidità che può portare al collasso. E Palermo potrebbe raggiungere i 42 gradi domenica.

Quando è troppo caldo per sopravvivere

A temperature e umidità così elevate, infatti, il rischio è di morire per ipertermia, una condizione che si verifica in luoghi con temperatura molto elevata, alto tasso di umidità e scarsa ventilazione. Citando un recente approfondimento pubblicato su Science Mag firmato da Share, c’è infatti un punto in cui la perfetta macchina che è il corpo umano si inceppa, e non riesce più a disperdere il calore: accade quando la cosiddetta “temperatura del bulbo umido” raggiunge i 35 gradi, limite fisiologico oltre cui l’organismo collassa.

Per semplificare al massimo, con temperature elevate e un alto tasso di umidità il corpo non riesce a liberarsi del sudore tramite l’evaporazione, non riesce a raffreddarsi e la temperatura interna inizia ad avvicinarsi pericolosamente a quella esterna.

Quando quella esterna supera i 50 gradi e all’umidità e al calore si somma l’assenza di ventilazione, non ci sono le condizioni necessarie per la sopravvivenza. Le conseguenze si notano dopo pochissimo: vertigini, nausea e disturbi neurologici possono evolvere in coma, convulsioni e complicanze cardiache e renali.

Jacobabad, il fronte del cambiamento climatico

I 200mila abitanti di Jacobabad sono abituati a temperature record: la città si trova in corrispondenza del Tropico del Cancro e il sole picchia implacabile soprattutto in estate, e i venti che soffiano aria già calda e umida dal mar Arabico diventano più afosi via via che risalgono la valle. A peggiorare la situazione però è l’umidità, un mix che ne ha fatto uno dei due soli luoghi al mondo ad avere ufficialmente superato, anche se per breve tempo, una soglia di calore più alta di quanto il corpo umano possa sopportare.

Questa zona del Pakistan è considerata uno dei luoghi più vulnerabili ai cambiamenti climatici nel mondo, e si teme che le temperature di Jacobabad possano aumentare ulteriormente, o che altre città possano raggiungere lo stesso preoccupante primato. 

Una situazione simile si è verificata infatti pochissime volte nella storia, e soltanto in un altro luogo: Ras al Khaima, a nord est di Dubai, uno dei sette Emirati Arabi affacciato sul Golfo Persico, dove le autorità hanno fatto cadere pioggia artificiale per cercare di raffreddare le temperature.

Jacobabad resta, però, il fronte primario del cambiamento climatico. Si tratta di un centro agricolo alimentato da canli di irrigazione nella valle del Sindh che prende il nome da John Jacob, generale britannico e amministratore di colonie. Per far fronte al caldo torrido, alcune parti del bazar cittadino sono state convertite in "aree di raffreddamento", i e negozi vendono ventilatori che spesso, però, non funzionano a causa dei black-out di energia elettrica.

La situazione di Jacobabad rappresenta ciò che potrebbe accadere più di frequente e in altre zone del mondo se la temperatura terrestre continuasse a salire e non si riducessero le emissioni di gas serra nell’atmosfera. In caso contrario le ondate di calore, caratterizzate appunto dal caldo umido e dunque più pericoloso, si susseguiranno con più frequenza andando a colpire duramente non nelle zone in cui il caldo è più secco - per esempio quelle desertiche - ma quelle in cui è l’umidità a dominare. E dunque alcune aree degli Stati Uniti, il Golfo Persico, il Subcontinente indiano e la Cina orientale, aree tra l’altro tra le più densamente popolate al mondo.

In Italia settimana di fuoco prima di Ferragosto: "La più calda dell'estate"

Anche l’Italia rispecchia, in piccolo, quanto sta accadendo in Europa e nel mondo. Se al Nord si fanno i conti con violenti temporali e alluvioni, al Sud si soffoca nella morsa del caldo e delle cosiddette “ondate di calore”, che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione.

L’ultimo weekend di luglio è stato da bollino arancione e rosso (il livello più grave) in diverse città del Sud Italia: temperature che hanno sfiorato picchi di 40 gradi, clima afoso e una condizione che ha messo seriamente a rischio soprattutto la popolazione più fragile, anziani e malati.

A inizio settimana il caldo ha allentato leggermente la morsa, ma tra sabato e domenica per alcune città scatterà nuovamente il livello due, quello arancione. In particolare in Sicilia, arroventata dagli incendi, in Puglia e anche nel Lazio, soprattutto per Rieti e Roma. Ma è dalla prossima settimana che la situazione peggiorerà (qui le previsioni), come conferma Paolo Corazzon, metereologo di 3B Meteo.

"Torneremo a raggiungere temperature elevate, e sarà forse la settimana più bollente dell’estate - spiega a Today - sul Mediterraneo si riposiziona l'anticiclone nord africano e lo sentiremo già da domenica. Durerà dai 7 ai 10 giorni, e le prime regioni interessate saranno nuovamente quelle meridionali. Già domenica Palermo potrebbe raggiungere i 40-42 gradi, al Centro-Nord non saliremo oltre i 34-35, ma da lunedì tutta italia si raggiungeranno temperature davvero alte".

"Le punte maggiori - continua Corazzon - saranno sempre al Sud con valori oltre i 40 gradi, al Centro Nord non andranno oltre i 36-37 gradi ma aumenterà l'umidità, per cui le temperature percepite saranno di 40 gradi anche al Centro Nord.

I consigli per difendersi dal caldo

"Per difendersi dal caldo l'alimentazione può aiutate molto - consiglia Corazzon - Meglio evitare i grassi animali e puntare su cose che abbiao dentro vitamine e sali minerali, frutta e verdura che non affatica neanche la digestiore. Fondamentale l'acqua, visto che ne perdiamo tantissima sudando, succhi e bevande non zuccherate"

"Un aiuto ulteriore per chi non ha aria condizionata - prosegue Corazzon - potrebbe essere inoltre una doccia tiepida prima di dormire".

Anche il ministero della Salute ha messo a punto un vademecum con dieci consigli utili per difendersi dal caldo, sottolineando l’importanza di seguirli soprattutto in periodo di pandemia da coronavirus e di mascherine sul viso.

  • Non uscire nelle ore più calde: durante un'ondata di calore, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00).
  • Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: la misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Efficace è naturalmente l’impiego dell’aria condizionata, che tuttavia va usata con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici, che accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura ambientale; per questo il corpo continua a sudare. È perciò importante continuare ad assumere grandi quantità di liquidi. Quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo.
  • Bere molti liquidi: Bere molta acqua e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Esistono tuttavia particolari condizioni di salute (come l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) per le quali l’assunzione eccessiva di liquidi è controindicata. Se si è affetti da qualche malattia è necessario consultare il medico prima di aumentare l’ingestione di liquidi. È necessario consultare il medico anche se si sta seguendo una cura che limita l’assunzione di liquidi o ne favorisce l’eliminazione.
  • Moderare l’assunzione di bevande contenenti caffeina, evitare bevande alcoliche
  • Fare pasti leggeri: la digestione è per il nostro organismo un vero e proprio lavoro che aumenta la produzione di calore nel corpo.
  • Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All’aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto. Proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con filtri UV. Particolare attenzione ai bambini.
  • In auto, ricordarsi di ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio, anche se la vettura è dotata di un impianto di ventilazione. In questo caso, regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna evitando di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata (specie se l’auto non è climatizzata) e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi.
  • Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. In ogni caso, se si fa attività fisica, bisogna bere molti liquidi. Per gli sportivi può essere necessario compensare la perdita di elettroliti con gli integratori.
  • Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (come gli anziani che vivono da soli, i lattanti etc.) e segnala ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Negli anziani un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute. Controlla la temperatura corporea dei lattanti e bambini piccoli, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino
  • Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarla in una zona ombreggiata.

fonte Today.it
 

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