Bruno Vespa sfida i percettori del reddito di cittadinanza di Palermo: "Il lavoro va cercato"
Durissimo scontro andato in onda ieri sera a Zona Bianca, su Rete 4, dove in collegamento c'era un gruppo di palermitani
"Io so che cos'è la disoccupazione, mio padre rappresentante di commercio ha avuto periodi senza lavoro e se non ci fosse stato lo stipendio di mia madre, maestra, non so come sarebbe andata a finire. Mio padre però il lavoro poi andava a cercarselo". A parlare è Bruno Vespa. Il contesto è quello televisivo di Zona Bianca, programma andato in onda ieri sera su Rete 4. Il conduttore di Porta a Porta parla rivolgendosi ad alcuni percettori del reddito di cittadinanza collegati dalla piazza di Palermo.
In particolare le sue dichiarazioni sono indirizzate a un signore con la tuta del Palermo, il "portavoce" del drappello in collegamento tv. In studio c'è anche Rita Dalla Chiesa che il contesto palermitano lo conosce bene. "Io - dice Vespa - vorrei chiedere al signore di Palermo: che cosa sa fare? A chi si è proposto? A Palermo non c'è davvero nessuno disposto ad assumerla?". La risposta: "Io ho fatto muratore, idraulico, elettricista. Qua a Palermo se la mettono in regola una parte la danno al lavoratore e una parte se la tengono loro. E' facile parlare con le tasche piene e la pancia piena. Bisogna conoscere il Sud, l'imprenditore è tartassato di tasse ed è obbligato a prendersi una persona in nero".
E poi ancora: "Venga qua a Palermo, gli faccio fare un giro per la città e vede quello che sto dicendo". Poi Bruno Vespa, rivolgendosi a un altro palermitano, ribatte: "Mi stia bene a sentire. Io ho cominciato a lavorare a 16 anni, sedici! Il mio primo stipendio era di 5.000 lire, va bene? Adesso mi sta a sentire perché se lei apre bocca io me ne vado. A 18 anni, per arrotondare lo stipendio che era di 15 mila lire, andavo in giro per i negozi dell'Aquila a cercarmi la pubblicità. Quindi non consento né a lei né a nessun'altro di dire che io dico queste cose perché ho la pancia piena".
