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Cronaca

Bruno Contrada e i 667 mila euro di risarcimento per ingiusta detenzione, si aprono spiragli

La Corte di Cassazione, sezione terza penale, accogliendo il ricorso dell'avvocato Stefano Giordano, ha annullato con rinvio l'ordinanza con la quale la Corte di Appello di Palermo aveva rigettato la domanda di riparazione

La Corte di Cassazione, sezione terza penale, accogliendo il ricorso delll'avvocato Stefano Giordano, ha annullato con rinvio l'ordinanza con la quale la Corte di Appello di Palermo, presieduta da Antonio Napoli, aveva rigettato la domanda di riparazione per ingiusta detenzione proposta da Bruno Contrada. La richiesta di risarcimento era stata quantificata in 667 mila euro.

"Aspettiamo il deposito delle motivazioni per meglio comprendere la portata del provvedimento", dichiara l'avvocato Giordano. "Quel che è certo è che la Corte di Cassazione si è rifiutata di ratificare la decisione ingiusta e convenzionalmente illegale della Corte di Appello di Palermo, che non aveva preso minimamente in considerazione le nostre difese e il diritto Cedu (Corte europea diritti dell'uomo, ndr), neppure per confutarli. Rimane obiettivamente sempre meno margine, con questo provvedimento, per coloro che si ostinano a non attuare la Convenzione e a fare finta che la sentenza della Corte Edu su Contrada non sia mai esistita. Adesso puntiamo a che il risarcimento a favore del Dottor Contrada venga riconosciuto nei tempi più brevi, considerati l'età e lo stato di salute".

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