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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Acqua dei corsari

L'ultimatum di Alice Grassi: "Si bonifichi il Parco intitolato a mio padre o faccio togliere il suo nome"

La grande area di Acqua dei Corsari non è mai stata aperta e si rischia di perdere un finanziamento di oltre 11 milioni per riqualificarla. La figlia dell'imprenditore ucciso 31 anni fa da Cosa nostra: "E' una pessima risposta da parte della città, da simbolo di memoria e rinascita sta diventando solo un emblema di strafottenza"

Avrebbe dovuto essere un simbolo non solo per onorare la memoria di Libero Grassi, l'imprenditore che in solitudine non esitò a denunciare anche pubblicamente i suoi estorsori e che pagò con la vita la sua scelta coraggiosa esattamente 31 anni fa, ma anche per riqualificare la città e far rinascere uno dei tratti più belli della sua costa, Acqua dei Corsari, devastato dal degrado. Invece il Parco Libero è da anni impantanato tra le lungaggini burocratiche e sta diventando un "simbolo di strafottenza", come ha denunciato stamattina Alice Grassi, figlia dell'imprenditore. Che non ha esitato a dire che "se la bonifica dell'area non sarà conclusa, come previsto, per il 31 dicembre 2023, il giorno successivo chiederò che venga rimosso il nome di mio padre". 

Gli eventi per ricordare Libero Grassi

"Ci sono oltre 11 milioni in ballo per risanare l'area - ha spiegato Alice Grassi, che è anche presidente dell'associazione Parco Libero - e per colpa di ritardi burocratici ad oggi ancora non è ancora pronto il progetto esecutivo per la bonifica e restano ormai poche settimane per non perdere il finanziamento. E' una pessima risposta della città". La figlia dell'imprenditore ucciso da Cosa nostra il 29 agosto del 1991 è intervenuta durante un convegno organizzato da Addiopizzo e dalla famiglia di Libero Grassi, che si è tenuto stamattina nella sede dell'associazione, in via Lincoln 131.

L'analisi di Addiopizzo: "Chi paga oggi è connivente"

"Il sindaco Roberto Lagalla - ha chiarito Alice Grassi - oggi mi ha assicurato che l'amministrazione comunale ce la farà in tempo, ma io sono pessimista e credo che a questo punto servirebbe un intervento di Santa Rosalia", ha detto sarcasticamente. In ogni caso "se la bonifica non sarà portata a termine entro la data prevista farò togliere il nome di mio padre dal Parco, perché a quel punto non sarà più né un simbolo di memoria né di rinascita, ma solo della strafottenza di questa città".

Con una nota è intervenuta sul tema anche Cleo Li Calzi, vicepresidente dell'associazione, che ricordando come "Libero Grassi è ancora un esempio di coraggiosa lotta al racket e alla criminalità mafiosa, vogliamo continuare a onorare la sua memoria e seguire il suo esempio dicento tutti i no che servono per essere 'Libero'", stigmatizza: "Da oltre un decennio ci battiamo perché venga consegnato alla libera funzione il Parco Libero, ma l'area dedicata a Libero Grassi è ancora bloccata da lungaggini burocratiche e non è più tollerabile". E conclude: "E' attravero la rigenerazione dei luoghi che ci costruisce un futuro sano. Il Parco Libero deve essere un patrimonio di tutti".

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