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Cronaca

Cambiano contatore e arrivano due maxibollette, condannata l'Enel: "Fatture sbagliate"

Due utenti avevano ricevuto più di 10 anni fa dall'azienda la richiesta di pagamento di quasi 20 mila euro per dei presunti conguagli. I giudici, al termine di due diversi processi, hanno dato ragione ad entrambi i cittadini: "Quelle somme non sono dovute"

Subito dopo la sostituzione del contatore, l'Enel aveva recapitato due salatissime bollette - da 14.444 euro e da 5.856,68 euro - per dei presunti conguagli legati ai consumi effettuati negli anni precedenti. Cifre che i due utenti, il palermitano G. M. e il titolare di un laboratorio di analisi, avevano subito contestato, ritenendole errate, e trascinando l'azienda per l'energia elettrica davanti al tribunale civile. Adesso, a oltre dieci anni dall'invio di quelle fatture, anche la Cassazione, con due distinte sentenze, ha dato ragione agli utenti ritenendo che quelle somme non fossero dovute, condannando l'Enel a pagare le spese di giudizio.

Le decisioni, emesse entrambe dalla sesta sezione della Suprema Corte (collegio presieduto Enrico Scoditti), sono nate da due diversi processi. G. M. aveva citato in giudizio l'Enel nel 2009 per la bolletta da 5.856,68 euro con cui la società faceva riferimento a un conguaglio per i consumi effettuati tra il 2005 e il 2007. Consumi che l'utente aveva ritenuto anomali ed eccedenti quelli effettivi. Nel 2012 il tribunale gli aveva dato ragione, dichiarando "l'erroneità della fattura emessa dall'Enel, l'illegittimità della pretesa creditoria e la non spettanza dei corrispettivi indicati". Una sentenza confermata in appello il 18 giugno del 2018, anche perché durante l'istruttoria era emerso che il vecchio contatore era stato sostituito perché guasto. Nulla di strano, quindi, che i calcoli potessero essere sbagliati. La Cassazione ha confermato a sua volta la decisione ed ha condannato l'Enel a pagare le spese di giudizio sostenute da G. M., quantificate il 2.500 euro.

La storia del titolare del laboratorio di analisi è praticamente identica: dopo la sostituzione del contatore con quello elettronico, il 24 novembre del 2008, l'utente ricevette infatti una bolletta da quasi 14.500 euro, sempre a titolo di conguaglio per i consumi effettuati tra febbraio 2005 e novembre 2008. Anche in questo caso la vicenda finì davanti al tribunale civile e i giudici diedero ragione all'utente, anche perché l'Enel questa volta aveva ammesso che il contatore fosse stato sostituito per un guasto. La società venne condannata a restituire i 14.444 euro. Sentenza confermata in appello il 16 maggio 2018 e ora anche in Cassazione: i giudici, come nell'altro caso, hanno condannato l'azienda a pagare le spese di giudizio, quantificate in 2.400 euro.  
 

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