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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Tommaso Natale

Tommaso Natale, comitato "PrendoCasa" blocca lo sfratto di una famiglia

Il nucleo, composto da due adulti e da due bambini, ha atteso l'arrivo dell'ufficiale giudiziario insieme ai militanti riuscendo a ottenere un rinvio al prossimo settembre. Il caso delle famiglie di Villabate

Stamattina le famiglie del Comitato "PrendoCasa Palermo" hanno impedito l'esecuzione di uno sfratto ai danni di una famiglia di Tommaso Natale. La famiglia in questione, composta da 4 persone - di cui due bambine di 3 e 11 anni - è una delle tante che vive la disoccupazione a Palermo e che rischia di perdere la casa. Per questo motivo per avere assistenza e solidarietà ha deciso di rivolgersi allo sportello antisfratto attivo ogni mercoledì dalle 15 alle 17 presso il Centro Sociale Ex Karcere di via San Basilio. Sin dalle prime ore del mattino, il comitato ha atteso insieme alla famiglia l'ufficiale giudiziario riuscendo a rimandare l'esecuzione dello sfratto all'8 settembre.

L'emergenza abitativa a Palermo tocca dati allarmanti, contando circa 5 sfratti al giorno, ben 1.500 famiglie iscritte alle liste di emergenza abitativa e oltre diecimila in attesa di un alloggio popolare. Oltre al danno, la beffa: quella delle istituzioni che portano avanti politiche di austerity e quella delle aziende e delle società immobiliari, come è accaduto ad alcune famiglie di Villabate, di cui il Comitato PrendoCasa ha messo in luce la situazione di estrema ingiustizia.

Nel 2010 queste famiglie (sei con dodici bambini ed uno in arrivo)  in cerca di casa, si rivolgono a una agenzia immobiliare e con essa decidono di prendere in affitto un appartamento. A causa di un problema alle tubature, l'erogazione dell'acqua (pubblica) non era assicurata. Alle richieste di intervento alla società Acque Potabili Siciliane (fallita nel 2013) la risposta era sempre negativa a causa di una morosità pregressa, non imputabile agli attuali conduttori, di oltre seimila euro. Accade che le famiglie, attraverso la stipula di un “contratto preliminare”, versino puntualmente le mensilità dell'affitto, ogni mese ad una persona diversa e in contanti, senza una ricevuta di pagamento, con la promessa rimandata di mese in mese di un regolare contratto.

"L'agenzia immobiliare - si legge in una nota del Comitato - a un certo punto dichiara fallimento e scappa con la cassa. Poco tempo dopo alcune delle famiglie iniziano a ricevere delle notifiche di sfratto per occupazione "sine titulo". La condizione per regolarizzare gli abitanti, secondo la Gierre Immobiliare, è il pagamento delle mensilità dovute, pari ad una media di 30 mila euro a famiglia. Chiaramente irricevibile. Il tentativo di trovare un compromesso da parte delle famiglie è stato esperito in vari momenti".

Intanto le procedure di sfratto vanno avanti e colpiscono la maggior parte di loro. Una, la famiglia della signora Concetta, prova in ogni modo di impedire che la tragedia si consumi tentando persino gesti estremi. "Al terzo accesso dell'ufficiale giudiziario - si legge ancora - la signora Concetta decide di sfoderare la propria forza, rivolgendosi al Comitato Prendocasa Palermo e bloccando lo sfratto fisicamente opponendosi, a fine maggio 2015, all'ingresso dei proprietari (o presunti tali), accompagnati da avvocato, ufficiale giudiziario e una pattuglia di carabinieri. Ottenendo di fatto un rinvio di un mese. Mese nel quale il caso ha iniziato ad avere un proprio seguito, suscitando la solidarietà e la compattezza di tutti gli inquilini, colpiti dalle stesse vicende, e del vicinato".

Il prossimo appuntamento che vedrà queste persone ancora una volta difendere il proprio diritto ad un tetto, a denunciare la profonda ingiustizia subita dalla prepotenza, è il 19 giugno. Giorno in cui lo sfratto della famiglia di Concetta dovrebbe essere eseguito con l'uso della forza pubblica. Le famiglie si sono già espresse e non permetteranno l'ingresso della forza pubblica e l'espulsione di quella prima famiglia dal tessuto di una città che invece dovrebbe essere il telaio dove tessere la tela di un'esistenza dignitosa.

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