Bimbo morto a Sharm, domani autopsia a Palermo: nominati medico legale e infettivologo di parte
L'esame, dopo quello effettuato in Egitto, è stato disposto dalla procura del capoluogo siciliano, dopo che la famiglia, assistita dagli avvocati dello studio Giambrone&Partners, ha presentato un esposto
Dopo quella effettuata in Egitto, sarà eseguita domani a Palermo la seconda autopsia sul corpicino di Andrea Mirabile, il bambino di 6 anni, morto per cause ancora da accertare, durante la vacanza a Sharm el Sheikh con i genitori. L'esame è stato disposto dalla procura del capoluogo siciliano, dopo che la famiglia, assistita dai legali dello studio Giambrone&Partners, ha presentato un esposto. Le indagini in Sicilia sono coordinate dal pm Bruno Brucoli.
Le indagini a Palermo
Gli avvocati hanno nominato un medico legale e un medico esperto infettivologo che parteciperanno all'autopsia. Non sono ancora chiare le modalità che hanno portato l'intera famiglia ad accusare dei malesseri durante il soggiorno nell'hotel e che successivamente hanno provocato il decesso del piccolo, avvenuto il 2 luglio, dopo la corsa all'ospedale internazionale di Sharm. Il sospetto è quello di una intossicazione alimentare. I legali hanno anche chiesto al resort i video delle telecamere installlate all'interno della struttura. "Due sere prima di stare male i signori hanno mangiato alla carta e non al buffet, questo spiegherebbe perché solo loro nel resort si sono sentiti male", ha ipotizzato l'avvocato Gabriele Giambrone.
Le indagini a Sharm
Una prima inchiesta era stata aperta in Egitto. La procura di Sharm el Sheikh nei giorni scorsi ha istituito una commissione per condurre indagini sul resort. I magistrati egiziani hanno riferito che si sono attivati per ottenere il referto dell'autopsia egiziana prima degli uno-due mesi previsti di norma. Si è appreso inoltre che sono stati posti i sigilli all'ambulatorio della struttura alberghiera dove i genitori di Andrea erano andati in prima battuta, l'1 luglio scorso, dopo essersi sentiti male, prima di correre in ospedale l'indomani, giorno in cui è morto il bimbo e in cui il padre e la madre sono stati ricoverati, prima del rientro in Italia avvenuto venerdì scorso.